Zona rossa, l’Uv: “Posti letto in rianimazione triplicati. L’unica strada è chiedere una deroga”
Non si è fatta attendere la risposta dell’Union Valdôtaine alle accuse mosse ieri dalla Lega sulla questione del diverso conteggio dei ricoveri di pazienti Covid, nei bollettini quotidiani sull’andamento del virus. Al centro della querelle la bocciatura di una risoluzione presentata dal Carroccio e da Pour l’Autonomie.
“E’ incredibile che proprio coloro che, quando nella Giunta regionale, si distinguevano per totale immobilità e incapacità, abbiano ora il coraggio di accusare il presidente Lavevaz di agire fuori del tempo massimo. Ed è paradossale che siano proprio i consiglieri di questo partito politico, cioè de La Lega, ad avere l’audacia di presentare una mozione in cui chiedono al presidente Lavevaz di cambiare il metodo di calcolo dei pazienti Covid ricoverati, quando sanno benissimo che è il Governo Nazionale, di cui fanno parte, ad aver fissato i parametri attuali. – replica in una nota il Mouvement – Invece di criticare e proporre soluzioni assurde non accettabili dalle leggi nazionali, dovrebbero invece fare pressioni sui compagni che siedono a Roma, proprio come si erano tanto vantati in campagna elettorale”.
Il Leone rampante ricorda quindi la situazione critica in cui si trova la nostra regione, che con pochi altri ricoveri in terapia intensiva rischia di passare in zona rossa, con conseguenze drammatiche per l’economia.
“I Governatori delle Regioni, attraverso la Conferenza Stato/Regioni, chiedono costantemente allo Stato di cambiare il metodo di calcolo e soprattutto il sistema di colorazione delle Regioni, che ad oggi, a seguito della campagna vaccinale, è deleterio per il sistema economico, ma non necessariamente utile al contenimento del virus” prosegue l’Uv. “Un tavolo tecnico nazionale sta lavorando alla creazione di nuove misure per il contenimento della pandemia, ma per il momento stiamo ancora applicando le norme vigenti. L’attuale metodo di calcolo prevede invece che vengano conteggiati i posti occupati in ospedale, siano essi Covid o meno”.
Ricorda ancora il Mouvement come la nostra regione “ha messo in atto tutte le azioni possibili per soddisfare le esigenze sanitarie locali, non solo raddoppiando i posti in terapia intensiva, ma triplicandoli”. Dai 10 sono infatti diventati negli ultimi due anni 33.
“Purtroppo, nonostante tutti questi sforzi, superata una certa percentuale di posti, si passa alla colorazione successiva. Non ci sono più soluzioni tecniche, tanto più che un posto di rianimazione richiede un medico e due infermieri specializzati per ogni paziente”.
L’unica via individuata è quella di chiedere al Governo, “visto che il sistema di colorazione deve variare, di “sospendere” il passaggio alla zona rossa” nel caso in cui dovessero raggiungere quota 10 i ricoveri in terapia intensiva.
Le critiche mosse dalla Lega VdA
“Secondo il report Fiaso il 34% dei pazienti positivi ricoverati non è malato di Covid ma si trova in ospedale per altri motivi ed è risultato in seguito positivo al tampone non presentando però alcun sintomo“, scrive in una nota il Carroccio regionale. “Per questo motivo la Regione Lombardia ha richiesto al Ministero della Salute di non conteggiare, nei bollettini quotidiani sull’andamento del virus, tali pazienti al fine di dare una rappresentazione più realistica ed oggettiva della pressione sugli ospedali causata dal Covid”.
La risoluzione è stata respinta dal Presidente Lavevaz: “Il corretto conteggio dei positivi, la distinzione tra chi è malato di Covid e chi è malato con il Covid, sono problematiche di cui si parla da molto. Con i Presidenti di Regione abbiamo condiviso queste riflessioni e siamo perfettamente allineati nel portarle avanti, anche se mai ascoltate dal Governo italiano. Quella della Regione Lombardia è un esercizio di stile, una provocazione: la modifica dei conteggi deve infatti essere fatta a monte, a livello di Ministero, altrimenti risulta inutile, perché il Governo continua ad applicare i suoi parametri. La risoluzione così come presentata non è accettabile”.
La Lega si dice “attonita” nell’aver sentito Lavevaz ai microfoni di Sky Tg24 affermare che “abbiamo chiesto un conteggio puntuale per chi è ricoverato con sintomi e chi per altre ragioni ma è risultato positivo a un tampone. Per intenderci, ora abbiamo 7 persone ricoverate in terapia intensiva, di queste l’unica vaccinata è ricoverata per un politrauma che non ha nulla a che vedere con il Covid“.
“Per l’ennesima volta”, conclude la nota “quindi il Presidente Lavevaz arriva fuori tempo massimo, forse perché si è reso conto di aver detto no ad una proposta di buon senso o forse per distogliere l’attenzione pubblica dagli sproloqui dell’Assessore Guichardaz”.