Nuovo Governo regionale, l’Uv indica Testolin quale prossimo presidente. Ma il nome divide
La richiesta era arrivata ieri dal tavolo degli autonomisti per accelerare la formazione del nuovo governo: l’Uv indichi il presidente incaricato. Una parte degli alleati aveva però chiesto al Mouvement discontinuità.
Il Comité ieri sera non ha potuto far altro che dar corso alla disponibilità manifestata nei giorni scorsi da Renzo Testolin, di proseguire il suo percorso da Presidente della Regione. Impossibile negare a chi, lo scorso 20 e 21 settembre, ha raccolto il maggior numero di preferenze, l’ambita poltrona. Le questioni di opportunità, sollevate dagli alleati e condivise anche da diversi unionisti, che a lui avrebbero preferito la figura del Presidente Lavevaz, non hanno fatto desistere Testolin dal voler rivendicare l’incarico. Il giudizio di secondo grado della Corte dei Conti per i finanziamenti alla Casa da gioco di Saint-Vincent – l’udienza è prevista domani – difficilmente arriverà fra qualche settimana e in caso di eventuale condanna, Testolin ha fatto sapere ai suoi che si dimetterà, se non potrà pagare l’eventuale risarcimento alla Regione. Che poi ciò comporterà una nuova crisi regionale con relativo rimpasto, evidentemente poco importa. Di “Egomnia” invece il Presidente della Regione non ne vuole sentire parlare, sicuro di non avere niente a che fare con l’inchiesta, di cui si attende la chiusura.
L’Uv dovrà ora portare il nome del Presidente incaricato al tavolo degli alleati. Difficile che il nome possa essere digerito da VdA Unie, che contro la Giunta Testolin ha basato la sua campagna elettorale. In una delle prime riunioni era stato proprio Claudio Restano a chiedere a tutti quelli “in ballo” con la Corte dei Conti di fare un passo indietro. Probabile anche che il nome risulti indigesto a Progetto Civico Progressista, che non ha mai nascosto di voler lavorare nella logica della discontinuità rispetto al passato. Ufficialmente al tavolo delle trattative con PcP non si è discusso di poltrone e tanto meno di indicare un presidente incaricato.
Nel pomeriggio gli autonomisti torneranno ad incontrarsi con Progetto Civico Progressista, con l’obiettivo di mettere nero su bianco i punti del programma e i relativi obiettivi. Ma gli ostacoli sul percorso della nuova maggioranza di ora in ora sembrano aumentare anziché diminuire. Alla Lega non resta che rimanere alla finestra a guardare.