Operazione Geenna, Rete Civica chiede le dimissioni di Rollandin
Augusto Rollandin rassegni le dimissioni da vice presidente del Consiglio regionale. L’invito arriva con una mozione presentata questa mattina dal gruppo consiliare di Rete Civica. L’iniziativa, che sarà iscritta nella prossima seduta del consiglio regionale, ricorda come il nome dell’ex presidente della regione (Nda che al momento risulta non indagato) “compare frequentemente e in situazioni imbarazzanti in varie circostanze descritte dall’Ordinanza del tribunale di Torino” sull’operazione Geenna.
Secondo Rete Civica “alla luce della grave situazione sono necessari gesti forti, atti a salvaguardare il ruolo delle istituzioni valdostane”.
In particolare “è inopportuno che a rappresentare le istituzioni, e quindi anche l’ufficio di presidenza del consiglio, siano persone sul cui comportamento, rispetto agli ambienti criminali descritti dall’indagine Geenna gravano molti interrogativi”.
“Ci dispiace avere presentato questa mozione – sottolinea durante una conferenza stampa la consigliera Chiara Minelli – perché avrebbe dovuto prevalere un senso di misura e di rispetto delle istituzioni, da parte di chi nelle istituzioni è stato per lungo tempo. Siamo garantisti, aspettiamo le decisioni dei giudici, ma in questo momento crediamo che il segnale dovrebbe venire direttamente da chi è interessato dalla vicenda”.
Oltre alla mozione Rete Civica ha presentato nei giorni scorsi una proposta di legge per l’istituzione dell’Osservatorio permanente sulle associazioni criminali di tipo mafioso.
“La nostra regione deve dotarsi al più presto di questi strumenti che possono aiutare il diffondersi di questo fenomeno” sottolinea il consigliere regionale Alberto Bertin.”Questi sono i provvedimenti immediati ma bisogna mantenere alta l’attenzione e la memoria, tutti i cittadini come la politica non devono dimenticare”.
Accanto ai due consiglieri regionali, il collega del comune di Aosta Loris Sartore: “Questa ordinanza non ci ha stupito. – dice l’ex esponente di Alpe – La nostra prima reazione è stata comunque di rabbia, perché abbiamo partecipato ad una competizione elettorale e scopriamo ora che questa era dopata”.