Patto di Stabilità 2014 ancora bloccato, Aosta resta in attesa di risposte dalla Regione
Il Consiglio Comunale di Aosta torna ad affrontare la questione spinosa del Patto di Stabilità, ed è il Primo Cittadino Bruno Giordano ad introdurre l’argomento in apertura dei lavori, direttamente durante le comunicazioni del Sindaco.
Le sanzioni che si paventavano per il 2013 potrebbero essere state risolte, a dispetto dei 600mila euro suggeriti in seguito al parere del Comitato Tecnico e in attesa di essere deliberati dalla Giunta Regionale, in un azzeramento, visto che per quell’anno Regione e Stato hanno chiuso l’accordo per non applicare sanzioni se la Regione avesse rifiutato di portare avanti il ricorso sulle ripartizioni. Un atto che, a cascata, potrebbe far ritenere chiuso anche il patto interno anche tra l’amministrazione regionale ed il Comune di Aosta.
Il problema, come risaputo, si concentra sul Patto 2014: “La prospettiva per il 2014 è radicalmente diversa – spiega all’assemblea il Sindaco Giordano – perché ad oggi la Regione non ha ancora raggiunto un accordo con il Ministro e non esistono ulteriori monete di scambio perché la Regione possa chiudere l’intesa scontando le sanzioni in caso di mancato raggiungimento del Patto”.
Situazione nella quale il Comune di Aosta versa in una condizione peculiare: “Tutte le possibili razionalizzazioni sono state fatte dal 2010 – prosegue Giordano – , segnale evidente che Aosta accoglie molti servizi sovracomunali e che di conseguenze deve poter contare su capacità di spesa adeguata al proprio ruolo. Ho chiesto al Presidente della Giunta, via lettera, di poter detrarre dalle voci di spesa del Patto di Stabilità la restituzione dell’extragettito IMU, una partita di giro da 6,5 milioni di euro; le spese socio-assistenziali e le spese per i servizi che Aosta si assume e che in altri comuni sono di competenza delle comunità montane, non tenute a rispettare il Patto. C’è l’obiettiva esigenza di aprire ad un Comune capoluogo degli spazi finanziari per poter svolgere il proprio ruolo, ma l’attuale contesto politico regionale non è quello ideale per risolvere una situazione complessa e che esca fuori dalle logiche di partito. Il nostro obbligo è quello di andare avanti e finché la questione politica non sarà definita dobbiamo rallentare prudenzialmente la nostra capacità di spesa, individuando soluzioni alternative per conseguire i risultati. Ora proseguiamo con un’azione amministrativa settimanale fatta di piccoli passi”.
Una disamina sulla quale è parzialmente d’accordo anche l’opposizione, che chiede più attenzione nei confronti di Aosta: “Che il Patto di Stabilità sia un meccanismo da modificare è condiviso – spiega il capogruppo Alpe Carlo Curtaz – ma la scelta politica del Sindaco di sforare il vincolo per pagare i fornitori è stata un azzardo. L’unica soluzione è quella politica, non c’è altra strada. Il ruolo di Aosta è stato sminuito dalla politica regionale che negli ultimi anni l’ha fatta diventare un piccolo centro di ‘accentramento’ e privilegio, quando i numeri dicono contrario, e in questo Aosta è sempre stata penalizzata da queste scelte”.
Assenza della politica sulla quale insiste anche il Sindaco: “L’azzardo del Sindaco è stato vinto – spiega – e l’aver fatto quella scelta ha prodotto un patto per il 2013 chiuso verosimilmente senza sanzioni. Nel 2014, in assenza chiusura del patto tra Stato e Regione come si fanno, a cascata, a stabilire regole del patto interno? Noi abbiamo bisogno di risposte adesso, e ho il dovere di informare il Consiglio che, a giugno 2014, il paracadute non c’è. Con queste regole, a chiunque verrà consegnata l’amministrazione, non si va da nessuna parte, anche perché l’avanzo di amministrazione non viene conteggiato ai fini del patto. Qui purtroppo non manca la copertura politica ma manca proprio la politica”.