Pd e Padovani sulla stessa linea, ma solo sulle critiche. Scettici sul Rassemblement e sul governo

02 Ottobre 2017

Così lontani, così vicini. Dopo essere stati in lista assieme alle regionali 2013 – quando erano entrambi nella lista Pd-Sinistra VdA – c'è ancora qualcosa che, nonostante le divergenze, unisce le diverse anime dopo lo scisma tutto interno a sinistra che vide il Partito Democratico, nel 2015, entrare in maggioranza regionale con l'Union Valdôtaine e l'allora Stella Alpina ancora integra.

Entrambe le parti sono esplicitamente critiche nei confronti del “Rassemblement”. A partire dal consigliere dem Jean-Pierre Guichardaz che, dal suo profilo Facebook lancia i suoi strali nei confronti della “chiamata alle armi” degli autonomisti riuniti: “Il caos impera, il Rassemblement è fallito com'è partito, la maggioranza è una canea schiamazzante”.

Nel mirino di Guichardaz anche le forze del ribaltone del 10 marzo che vede “Fosson, Restano, Borrello, Marquis e Norbiato” che in realtà “non si sono mai mossi da una qualsivoglia maggioranza nella loro vita” e “quattro di Alpe che arrivano direttamente dai ranghi Uv, come d'altronde il Mouv' e gli uvippini”.

“In molti si stanno chiedendo che senso abbia un riassembramento di gente che è ancora in politica esclusivamente in virtù della "séparation" dalla casa madre – si chiede ancora Guichardaz –. A che pro rimettersi insieme, quindi? È una domanda che francamente mi pongo anch'io da un po' di tempo, e con maggiore insistenza da quando è cominciata la manfrina del 'Rassemblement'”. La soluzione? Il consigliere Pd ce l'ha: “A dire la verità ci sarebbe anche una terza via, che tutti inneggiano ma nessuno vuole: andare al voto anticipato”.

Di ribaltone e Rassemblement scrive oggi, sempre via Facebook, anche il consigliere del Gruppo misto Andrea Padovani, ed anche qui le critiche prendono a spallate entrambe le sponde: “Sono ormai 2 mesi che si parla di Rassemblement, controribaltoni e larghe intese, ma francamente penso che alle persone questi discorsi interessino meno di niente. Dell'eterna lotta prima interna e poi esterna all'Uv le persone ne hanno piene le scatole, specie in questo periodo di crisi”.

Poi la stoccata al governo Marquis, i cui numeri si fanno sempre più incerti, soprattutto alla vigilia – la prossima adunanza sarà infatti mercoledì 4 ottobre – di un Consiglio regionale che, stando alle indiscrezioni di questi ultimi mesi, potrebbe essere decisivo per il destino dell'attuale esecutivo: “Come ho detto quel famoso 10 marzo – aggiunge Padovani – io non ho potuto fare altro che votare la mozione di sfiducia al governo Rollandin perché mi ero candidato in contrapposizione a quel modello di governo, e continuerò ad avversarlo. Preferirei che ci si concentrasse per risolvere i gravi problemi che colpiscono la nostra valle, crisi economica in primis”.

Ed elenca le sue priorità: “Nel Consiglio di agosto – chiude il suo post – ho chiesto a gran voce una riforma drastica contro la povertà e un piano per l'occupazione. Queste sono le mie priorità: i giochini politici proprio non mi interessano”.

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