Pd: incognita sui candidati alla Segreteria, Giuseppe Rollandin chiede un passo indietro a Donzel

06 Ottobre 2017

Il 9 ottobre, lunedì, scadrà termine ultimo per presentare le candidature a Segretario regionale del Partito democratico della Valle d'Aosta. Il giorno dopo, martedì 10, verranno presentate a Verrès le mozioni congressuali dei candidati.

Ad oggi, però, 6 ottobre, l'unico candidato ufficiale alla guida del Pd valdostano è Giovanni Sandri, l'ex Segretario della Gauche Valdôtaine ed ex consigliere regionale che giorni or sono, primo a rompere il “silenzio”, si è proposto per la leadership dem che verrà decisa con le primarie del 30 aprile 2018.

Sugli sfidanti di Sandri vige ancora qualche interrogativo dal momento che gli stessi nomi più quotati – Tonino e Donzel – non si sbilanciano. A partire proprio da Luca Tonino: “Non c'è nulla di ufficiale – spiega – ma una serie di iscritti che mi hanno chiesto un impegno. Ci sono però delle sfumature diverse, e mi piacerebbe si discutesse di programmi e di cosa vorrebbe fare il Pd in futuro. In questo weekend comunque si prenderà una decisione”.

Molto abbottonato anche Raimondo Donzel, primo Segretario Pd in Valle nel 2007 ed ex consigliere regionale: “Le candidature non sono scelte sono frutto di una scelta dal basso – ha spiegato – e se qualcuno si muoverà per chiedermi di farmi avanti o sostenermi la spinta arriverà da lì”.

Nome, quello, di Donzel che, nonostante non sia confermato neanche dal diretto interessato ha suscitato la reazione critica di Giuseppe Rollandin, responsabile del Circolo Monte Cervino Pd-VdA che in una lettera alla Commissione regionale di Garanzia congressuale espone le sue perplessità. Citando l'articolo 20 dello Statuto Pd Rollandin segnala come: “Non possono essere candidate a cariche interne del Partito o essere candidate dal partito a cariche istituzionali che risultino escluse sulla base del Codice etico”. E se il riferimento non fosse chiaro – quello al processo del 14 febbraio a Torino sui costi della politica – Rollandin aggiunge: “A maggior ragione a seguito di una condanna in Corte d'Appello ancorché non definitiva”.

Poi la richiesta a Donzel di non candidarsi: “a nessun incarico all'interno del partito per il tuo bene, per quello generale del Pd e anche per la Valle d'Aosta per ché molti considerano che sarebbe un grave errore”.

 

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