Pensioni dei Vigli del Fuoco e Corpo Forestale, la questione sbarca a Roma

09 Febbraio 2022

Un dialogo mancato, risposte che non arrivano. Per cercarle, il Corpo valdostano dei Vigili del Fuoco ed il Corpo Forestale annunciano l’avvio della mobilitazione dei lavoratori con una lettera che oltre alle autorità regionali – il Presidente della Giunta Lavevaz, il Presidente del Consiglio Bertin e i capigruppo a piazza Deffeyes – si rivolge nuovamente, dopo il tentativo fatto a giugno, a Roma.

E, nel dettaglio, al Dipartimento per gli Affari regionali e le Autonomie, al Ministero dell’Interno e a quelli dell’Economia, a quelli della Difesa e della Transizione ecologica, ma anche al Sottosegretario di Stato Sibilia e alla Capo del Dipartimento Laura Lega.

La lettera – firmata dai segretari di Fp Cgil, Cisl Fp, Uil Fpl e Conapo – punta il dito contro “l’assenza totale di qualsivoglia riscontro anche all’ultimo sollecito inviato in data 5 gennaio 2022” riguardo l’annoso “allineamento normativo, economico e previdenziale con gli omologhi colleghi nazionali”.

Corpi regionali che, si sottolinea ancora, “non si sono mai sottratti ai loro doveri in tema di soccorso e sicurezza per la collettività, con ulteriore abnegazione in tempi di pandemia” e le cui “funzioni, mansioni, rischi ed impegno profuso sono storicamente identici a quelli dei loro colleghi nazionali”.

Il Segretario generale Fp Cgil Valle d’Aosta Igor De Belli spiega: “L’obiettivo era quello di aprire un varco di interlocuzione con la politica anche a Roma, visto che l’allineamento dei due Corpi è ben lungi dall’ottenersi. Questo rinfrancherebbe molto i lavoratori, dato che i Vigili del Fuoco hanno un’età media ancora relativamente bassa, mentre i Forestali no. Per loro, andare in pensione con la prospettiva dei requisiti della Legge Fornero è allucinante. Siccome la situazione era in stallo occorreva dare uno scossone e interloquire con il Parlamento. Che sappiano che rispetto a questi Corpi abbiamo problemi molto gravi”.

La questione sbarca a Roma

Obiettivo raggiunto, dal momento che questa mattina, durante i lavori della Commissione parlamentare per le questioni regionali, la deputata pentastellata Elisa Tripodi ha chiesto lumi sulla situazione direttamente al Presidente della Commissione paritetica valdostana Massimo Occhiena, chiamato in audizione sulla situazione delle autonomie speciali, anche in relazione all’attuazione del Pnrr.

“Vorrei sapere se la Commissione stia lavorando ad una norma di attuazione sull’allineamento previdenziale del Corpo dei Vigili del Fuoco e del Corpo Forestale della Valle d’Aosta con i loro omologhi colleghi nazionali – ha chiesto – e, nel caso, a che punto si sia giunti”.

Occhiena ha risposto che il tema “è stato affrontato dalla Commissione paritetica e, a tutt’oggi, è stata avviata una fase pre-istruttoria con alcune interlocuzioni con la Regione in considerazione della ricaduta finanziaria di questa norma. Al momento – ha aggiunto – non vi sono ancora schemi di attuazione, è in corso l’interlocuzione con gli Uffici regionali per comprenderne l’entità e quale sarà il Bilancio che dovrà farsi carico di tale spesa”.

Un passo avanti anche sulle concessioni idroelettriche

Immagine di archivio – La centrale Cva di Quart

A Roma, l’attenzione era rivolta anche alla norma di attuazione sulle concessioni idroelettriche. Occhiena ha spiegato che lo schema “è stato approvato in sede di Commissione paritetica e oggi è all’esame dei vari dicasteri ai fini del rilascio del parere per dare attuazione alle competenze legislative dello Statuto regionale. Abbiamo ripreso l’iter, già in fase istruttoria, dopo alcune modifiche per allinearci ai cambiamenti normativi. A tutto ieri, sono pervenuti tutti i pareri richiesti tranne quello di Arera e del Mef”.

La questione è stata al centro del dibattito anche in Consiglio Valle. In aula, il Presidente Erik Lavevaz ha detto: “La bozza di norma attuale non prevede la possibilità di prorogare le concessioni tout court a Cva. La Commissione paritetica ha presentato la norma ai ministeri per ricevere i pareri per licenziarla. Ne sono già arrivati una buona parte, il cerchio si chiuderà quando avremo ricevuto i pareri di tutti i ministeri. Sono stati fatti passi avanti decisivi e definitivi”.

Scettico, in risposta, il consigliere in quota Pour l’Autonomie Augusto Rollandin: “Da quello che so un accordo non c’è – ha replicato –. Poi è possibile che in questi giorni a Roma Lei abbia fatto maturare anche le pere”.

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