Pirogassificatore, spunta un ricorso al Tar contro il referendum
Il referendum contro il pirogassificatore? Non s’ha da fare. Ad opporsi alla decisione della Commissione regionale per i procedimenti referendari che il 20 settembre scorso si era espressa favorevolmente riguardo all’ammissibilità dell’ormai nota proposta referendaria, è l’Asso-Consum Onlus, presentando un ricorso al Tar della Valle d’Aosta, con lo scopo di ottenere l’annullamento dell’iter.
Cos’è l’Asso-Consum Onlus
Di cosa tratta? Chi sono i firmatari della richiesta? Chi muove le fila di quest’associazione? Domande che hanno affollato la testa di molti, ieri, dopo aver appreso la notizia, soprattutto perché si tratta di un nome “nuovo” in Valle d’Aosta.
L’Asso-Consum Onlus è un’associazione, con base a Roma, che si batte “per la difesa dei consumatori – si legge sul sito ufficiale – degli utenti e dei cittadini nel campo della vita, dei consumi consapevoli, dell’eco-ambiente, del territorio e dell’energia. Costituita nel 2002, opera in Italia e in Europa attraverso una consistente rete di delegati regionali, provinciali e cittadini il cui scopo è quello di perseguire esclusivamente obiettivi di utilità sociale”.
Le ragioni del ricorso
I punti sui quali insiste il ricorso sono tre. In primis, la disciplina dei rifiuti ricadrebbe “nella più generale materia della tutela dell’ambiente e dell’ecosistema, di competenza esclusiva statale”, e non della Regione.
In secondo luogo, esisterebbe “un macroscopico vizio di contraddittorietà intrinseca nella delibera” riguardante il principio di tutela della salute e la necessità di “concludere in Valle il ciclo di smaltimento dei rifiuti attraverso il trattamento a freddo”. Infine, il provvedimento sarebbe “illegittimo anche sotto il profilo del difetto d’istruttoria”.
La reazione di Valle Virtuosa
Cosa ne pensa l’associazione che sta ancora raccogliendo le firme (nonostante abbia già raggiunto il numero necessario) per far avanzare l’iter referendario? “Ci sembra un po’ strano – ha commentato il presidente, Fabrizio Roscio – che un’associazione con una sede così lontana s’interessi a questi problemi: c’è il sospetto che dietro ci sia qualcun altro. Ha tutta l’aria di essere un tentativo disperato di qualcuno che non vuole che si faccia questo referendum”.
Roscio, in ogni caso, non ha intenzione di farsi intimorire. “Non è escluso che si decida di presentare un esposto alla Procura per fare chiarezza su questa faccenda, i nostri avvocati valuteranno la situazione. In merito al ricorso, cercheremo l’appoggio dei membri della Commissione che ha ritenuto ammissibile la nostra proposta”.