Pompiod e Chalamy, Legambiente chiede lo stop “in attesa sviluppo indagini”
In attesa degli sviluppi dell’inchiesta della magistratura Legambiente chiede all’Amministrazione regionale di “sospendere ogni decisione in merito alle discariche di Pompiod e di Chalamy, fino a quando le indagini in corso non saranno concluse, in modo da disporre di elementi certi su quali rifiuti siano effettivamente ammissibili in un impianto destinato a stoccare inerti”.
Sul sequestro della discarica di Pompiod, l’Associazione rimarca le contestazioni fatte alla dirigente regionale, dott.ssa Mancuso, “la legittimità dell’autorizzazione rilasciata, getta una luce inquietante su questo procedimento ed anche su quello, in qualche modo ”gemello”, inerente l’impianto denominato ”Chalamy”, la cui apertura era prevista ad Issogne nel 2020″.
Legambiente esprime poi soddisfazione per l’annuncio dell’aumento dell’ecotassa, “che va esteso anche (ovviamente con importi minori) ai rifiuti inerti, prevedendo un meccanismo di incremento graduale negli anni, per non incidere in modo negativo sul settore edile, in forte crisi in Valle d’Aosta. L’enorme differenza di aliquota, da 1 euro a 9 euro a tonnellata, applicata agli inerti conferiti nelle discariche valdostane rispetto a quelle piemontesi, ma anche rispetto ai 4,33 euro della Lombardia, è un innegabile incentivo a trasportare questo tipo di rifiuti nella nostra regione, di fatto pratichiamo una sorta di concorrenza sleale per incentivare l’importazione di materiali da discarica”.
L’invito rivolto alla Regione è infine “a prevedere l’avvio di meccanismi di sgravio per le aziende che mettano in campo azioni di recupero e riutilizzo, secondo i principi dell’economia circolare già previsti dalla nostra legislazione nazionale, che consentono di trasformare i rifiuti in risorsa.”