Referendum abrogativo Lodo Alfano: anche l’Idv locale partecipa alla raccolta firme

10 Ottobre 2008

Prenderà il via in tutta Italia, sabato 11 ottobre, la raccolta firme per la proposta di referendum abrogativo del Lodo Alfano. Anche la Valle d’Aosta partecipa all’iniziativa attraverso la sede locale dell’Italia dei Valori che sarà presente, all’incrocio tra via Croce di Città e via de Tillier, per tutta la giornata di sabato dalle 9 alle 18.

“Un’iniziativa importante – ha sottolineato ieri nella conferenza stampa di presentazione, il coordinatore regionale dell’Idv, Marco Belardiper cercare di cancellare questa norma che va contro il principio di uguaglianza dei cittadini affermato dalla Costituzione.”

Le immunità garantite alle quattro maggiori cariche dello Stato dal Lodo Alfano, approvato nel luglio scorso, potrebbero nei prossimi mesi essere estese a tutti i parlamentari. “C’è già una proposta di un collaboratore del Ministro Matteoli, ha ricordato Belardi, parlando di malattia a cascata, che va proprio in questa direzione.”

All’iniziativa, promossa a livello nazionale dall’Italia dei Valori di Antonio di Pietro hanno già aderito il movimento di Beppe Grillo, i comunisti italiani e altre forze della sinistra, che sono state invitate a presidiare i banchetti, esponendo anche le proprie bandiere, “perché non è un’iniziativa che vuole avere un colore o un padre”.

Dopo la giornata di sabato, i volontari dell’Idv locale saranno presenti nelle maggiori piazze e mercati valdostani fino a tutto il mese di dicembre. I fogli per sottoscrivere la proposta di referendum possono inoltre essere reperiti dai cittadini presso tutte le amministrazioni comunali valdostane.

Le firme che servono per fare passare il referendum abrogativo sono 500 mila e dovranno essere raccolte e consegnate entro gennaio alla Corte di Cassazione, alla quale spetterà la verifica delle stesse mentre il giudizio sull’ammissibilità del referendum sarà invece di competenza della Corte Costituzionale.

Nei giorni scorsi la Consulta è già stata chiamata, nel corso di un processo a carico del Premier, Silvio Berlusconi, ad esprimere un giudizio sulla legittimità costituzionale della norma.

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