Rete Civica: “Il nostro è un impegno ad una leale collaborazione”
Non chiamateli “stampella”, né componenti di una “maggioranza strutturata”, perché, dicono, “tecnicamente siamo in maggioranza, ma politicamente fa fede l’accordo trovato”.
Rete Civica prova a chiarire l’intesa “inusuale e anomala” che permetterà al Governo Fosson di tirare avanti, almeno fino a luglio 2020. Poi, in teoria, si potrà tornare alle urne.
A poche ore dalla seduta del Consiglio regionale che farà debuttare la collaborazione, Chiara Minelli e Alberto Bertin spiegano, nel corso di una conferenza stampa, la scelta compiuta.
“Il nostro è un impegno ad una leale collaborazione, un’azione per consentire al Consiglio di funzionare, senza che ciò rappresenti una partecipazione organica alla maggioranza, non abbiamo chiesto incarichi di sorta, né nella giunta, né nelle commissioni, né nell’ufficio di presidenza. – sottolinea Minelli – Siamo ben coscienti che si tratta di una situazione strana, particolare, difficile da capire, ma questo succede perché si concepisce la politica come una lotta per spartirsi i posti di potere. A noi questi posti non interessano”.
Ricorda Rete Civica come nell’ultima legislatura si sono succeduti tre presidenti e due maggioranze. “Nell’attuale in meno di un anno abbiamo bruciato già due nuove maggioranze.”
Il sistema è malato e va curato. Per Rete Civica la medicina non può essere il ritorno anticipato alle urne, ma la garanzia di una maggiore stabilità attraverso una riforma elettorale in senso presidenziale. “I modelli ci sono, e altri se ne possono trovare”.
Fra i sei obiettivi istituzionali, quello di una nuova legge che “consenta trasparenza, stabilità e rappresentanza” è quello prioritario per Rete Civica.
“C’è un grave problema di stabilità politica” sottolinea Alberto Bertin “Uno stallo che ha effetti negativi sulla vita dei cittadini che pagano questi continui stop and go”. L’intesa raggiunta con l’ex maggioranza prevede l’elezione diretta del presidente o della giunta. “C’è un accordo con cui si supera la forma di governo parlamentare, a decidere del governo di questa regione dovranno essere direttamente i cittadini, il che dà maggiore responsabilità e potere agli elettori. Cambieranno anche le dinamiche interne al funzionamento della politica”.
La riforma istituzionale, il primo dei 14 obiettivi del cronoprogramma definito fra Rete Civica e l’ex maggioranza, dovrà vedere la luce nel novembre 2019.
E’ invece fissata al febbraio 2020 l’approvazione della norma di attuazione sulle acque. Nel mentre l’accordo prevede la sospensione dell’iter di quotazione di Cva, poche settimane dopo che il Consiglio Valle votò a favore della ripresa. “Consideriamo questa formulazione un nostro successo” scandisce Minelli.
Gli altri 12 obiettivi da conseguire, da qui al luglio 2020, “sono stati meditati, verificati con gli assessori competenti e una parte è frutto di un lavoro già avviato”. Tutti, insomma, traguardi raggiungibili, che Rete Civica conta di monitorare attraverso dei propri referenti, anche esterni al consiglio, che dovranno collaborare con gli assessori competenti o i loro delegati.
Invito alla collaborazione che Minelli e Bertin rivolgono all’intera l’Assemblea regionale. “Contiamo sulla collaborazione di tutti, chiedendo di evitare atteggiamenti ostruzionistici”.