Riforma elettorale, la Consulta pari opportunità: va introdotta la doppia preferenza di genere

08 Marzo 2024

L’introduzione della doppia preferenza di genere, quale misura di tutela delle pari opportunità, non è più procrastinabile. E’ l’invito che la Consulta regionale per le pari opportunità rivolge al Consiglio Valle in un parere inviato nei giorni scorsi, assieme ad una consulenza sul tema affidata all’avvocata Arianna Enrichens del foro di Torino. Ad oggi le uniche regioni che non hanno recepito le indicazioni “vincolanti” della legge statale 20 del 2016 sono la Sicilia, la Valle d’Aosta e il Friuli Venezia Giulia. In quest’ultima sette associazioni hanno presentato un ricorso contro le ultime modifiche alla legge elettorale, che hanno visto l’ennesima bocciatura della doppia preferenza di genere. Un’azione che anche la Consulta regionale delle pari opportunità non esclude, se l’immobilismo che regna in Consiglio Valle sulla tanto promessa riforma elettorale dovesse continuare. I tempi sono stretti. Con le elezioni regionali in programma nell’autunno 2025, la legge elettorale attuale va modificata entro fine anno affinché vi siano poi i tempi per indire eventuali referendum, previsti dalle norme.

Il parere formulato dalla Consulta e votato dal 90% delle componenti è il frutto di un lungo lavoro, avviato nell’ambito di alcuni sottogruppi creati ad hoc.

“La Consulta ha il ruolo, assegnato dalla legge regionale, di esprimere un parere sui disegni di legge presentati in Consiglio regionale e che investono esplicitamente e significativamente le politiche di genere” ha ricordato la presidente Maria Elena Udali. “Il parere, che non entra nel merito per ora delle proposte di legge presentate, tiene conto di tutte le sensibilità presenti all’interno della Consulta”.

Delle cinque proposte di legge depositate in Consiglio regionale, soltanto due prevedono la doppia preferenza di genere. “Per noi la doppia preferenza di genere è una misura inderogabile  – Raffaella Roveyaz – per la tutela delle pari opportunità e si auspicano la valutazione di altri meccanismi, che possano esser maggiormente tutelanti, anche nell’ottica di garantire una rappresentanza di entrambi i generi anche nella Giunta regionale”.

Consulta Pari opportunità

I pareri inviati al Consiglio regionale contengono anche tutta una serie di dati “a dimostrazione dell’effettività della tutela delle pari opportunità attraverso l’adeguamento delle leggi elettorali regionali all’ordinamento nazionale e, in misura maggiore, con l’introduzione di meccanismi combinati di riequilibrio dei generi rappresenti”. Risultato che non viene invece raggiunto con la sola indicazione di quote in lista.

L’augurio è ora che il Consiglio Valle “non solo prenda atto” del parere, frutto di un “lavoro di mediazione e di squadra”,  ma che “lo recepisca”.

Le azioni di sensibilizzazione della Consulta proseguiranno nei prossimi mesi, con la volontà di invitare l’avvocata Arianna Enrichens. 

Nell’ambito della Giornata internazionale per i diritti delle donne, la Consulta ha organizzato una mostra “Storie di donne e di montagna”, che sarà esposta da lunedì 11 marzo alle 17.30 e fino al 18 marzo all’Hôtel des Etats, in piazza Emile Chanoux ad Aosta, sarà inaugurata la mostra “Storie di donne e di montagna”. L’esposizione, visitabile fino al 18 marzo, approda in Valle d’Aosta grazie alla collaborazione con la Commissione regionale per le pari opportunità della Regione Piemonte.

Durante la conferenza stampa è stata consegnata alla Consulta pari opportunità la scultura realizzata dall’artigianato di Aymavilles Ivo Chapel sul tema della lotta alla violenza contro le donne. L’opera sarà ospitata per tutto il mese di marzo nel Foyer del Consiglio Valle e successivamente nella sala riunioni della Consulta al Castello del Montfleury.

Scultura Chapellu

 

Non è un Consiglio Valle per donne

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