Riforma enti locali: addio Comunità montane, in arrivo le Unités des communes valdôtaines

23 Luglio 2014

Con il nuovo anno le Comunità montane, così come le conosciamo oggi, non esisteranno più. Al loro posto arriveranno le Unités des communes valdôtaines. E’ quanto prevede il testo della riforma degli enti locali, licenziato ieri dal gruppo di lavoro in seno alla I Commissione consiliare e che approderà, salvo intoppi, in Consiglio regionale la prossima settimana.

Le funzioni e i servizi comunali saranno esercitati: in ambito territoriale unico regionale mediante convenzioni tra i Comuni e il Celva, il Comune di Aosta e l’Amministrazione regionale; in ambito territoriale sovracomunale, mediante le Unités des communes valdôtaines che andranno a sostituire le Comunità montane, in ambito territoriale sovracomunale mediante convenzioni fra enti locali e a livello di singolo Comune.

Il Celva continuerà quindi a svolgere formazione degli amministratori e del personale degli enti locali; consulenza e assistenza tecnica e giuridico-legale, nonché predisposizione di schemi di regolamenti tipo e della relativa modulistica; supporto alla gestione amministrativa del personale degli enti locali ma anche affidamento a terzi dell’attività di riscossione coattiva delle entrate tributarie degli enti locali.

Attraverso il Comune di Aosta saranno esercitate le funzioni del piano di zona e dello sportello sociale, il servizio migranti e il servizio di accoglienza notturna; il servizio di distribuzione del gas metano tra i Comuni, i servizi cimiteriali di interesse regionale nonché i servizi ricreativi destinati alla popolazione giovanile, ivi compresa la gestione afferente. Leggasi Cittadella dei Giovani, su cui ieri in Consiglio comunale si è acceso il dibattito.

La Regione gestirà i procedimenti disciplinari per l’irrogazione delle sanzioni di maggiore gravità, il Comitato unico di garanzia del comparto unico, la Commissione indipendente di valutazione della organizzativa e individuale, il reclutamento del personale e le espropriazioni per le opere o gli interventi d’interesse locale a carattere d performance pubblica utilità.

Le Unités saranno formate dai Comuni vicini – per un totale minimo di 10mila abitanti – che “condividono un territorio e obiettivi di sviluppo comuni” . Il limite demografico di 10.000 abitanti non sussiste nel caso in cui le proposte di associazione siano identiche a quelle delle attuali Comunità montane. La proposta di associazione deve essere definita dai comuni, con  deliberazione del Consiglio comunale, entro due mesi dalla data di entrata in vigore della legge. Spetta poi alla Giunta individuare gli ambiti territoriali delle Unités e deliberarne l’istituzione.

Le nuove Unités avranno un Presidente e una Giunta esecutiva, composta dai sindaci dei comuni associati che, a differenza di quanto accade oggi, non percepiranno retribuzioni, gettoni e indennità. Il personale, almeno in prima battuta, sarà quello delle attuali Comunità montane. “A regime, attraverso specifiche misure di razionalizzazione organizzativa e una rigorosa programmazione dei fabbisogni – si legge nell’articolato – devono essere in ogni caso assicurati progressivi risparmi della spesa per il personale”.

Le Unités dovranno svolgere il servizio di sportello unico degli enti locali, i servizi alla persona, tra cui l’assistenza domiciliare, le scuole medie e asili nido, il trasporto di anziani e inabili, i servizi connessi al ciclo dell’acqua e dei rifiuti.

Infine i comuni dovranno esercitare attraverso convenzioni tra Comuni: il servizio di segreteria comunale; la gestione finanziaria e contabile; l’edilizia privata, la pianificazione urbanistica, la manutenzione ordinaria dei beni immobili comunali; la polizia locale e le biblioteche.
Queste convenzioni, da attivare entro sei mesi dall’entrate in vigore della legge, devono essere stipulate fra comuni vicini con una popolazione di almeno 1000 abitanti. 

La proposta di legge – Nuova disciplina dell’esercizio  associato di funzioni e servizi  comunali e soppressione delle  Comunità montane – sarà già domani mattina al vaglio dell’Assemblea dei sindaci. 

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