Rivoluzione mutui, Finaosta non si sbilancia: “Decide la politica”

17 Gennaio 2020

Sulla “rivoluzione mutui” – l’emendamento al Bilancio regionale firmato da Marquis (Sa), Barocco (Misto) e Daudry (Av) per dare in gestione alle banche i mutui prima casa e ristrutturazione – Finaosta rinvia la palla nel campo della politica e non si spinge oltre.

In audizione in II Commissione permanente “Affari generali” per oltre due ore il Presidente della finanziaria regionale Andrea Leonardi spiega: “Finaosta oggi ha esternato le proprie idee ed i propri progetti e rimesso alla volontà politica la decisione finale”.

“Abbiamo portato delle motivazioni chiare sull’attività sociale che fa Finaosta – prosegue Leonardi -, soprattutto legate ai bisogni dei cittadini. Abbiamo dato dei suggerimenti ma le scelte ultime sono politiche, noi restiamo a disposizione degli enti che ci sovrintendono e dei cittadini che hanno necessità”.

La contrapposizione pura con la banche, al centro dell’emendamento, è relativa, con i dovuti “distinguo” del caso: “Il loro coinvolgimento è positivo o negativo – spiega ancora Leonardi – dipendentemente dai bisogni mutualistici dei cittadini ma la funzione sociale di Finaosta può rimanere a servizio di chi ah più necessità”.

Risposta che si mette “in chiaro” quando Leonardi vira – a domanda specifica – sulle 700 richieste di mutuo inevase da Finaosta tra il 2018 ed il 2019 che l’emendamento in questione si propone di sbloccare.

O meglio: il problema c’è ed è di Finaosta?

“Il problema – risponde il Presidente – è l’eccesso di ricorso a pratiche con questi tassi, e alle agevolazioni che Finaosta offre. La banca ha una diversa natura ed è destinata, e non è certo una cosa negativa, al profitto attraverso la concessione di credito e di servizi”.

La via potrebbe essere quella intermedia, quella del “doppio binario” che non escluda la convivenza tra banche e finanziaria. Magari attraverso una convenzione.

“Finaosta non è coinvolta” taglia corto Leonardi che ribadisce: “Deciderà l’Ente pubblico. Siamo nel campo delle ipotesi e se l’emendamento verrà approvato si può fare una convenzione ad hoc”.

La possibilità di un “affiancamentoFinaosta/banche non è però peregrino, con la finanziaria regionale che – per il suo Presidente – ha qualcosa di radicalmente diverso, come concezione: “Ci sono delle regole  – chiude Leonardi – e la differenza sta nell’applicazione del tasso che con Finaosta è agevolato. La banca ha delle regole meno legate ai territori, mentre Finaosta può e deve svolgere la sua funzione sociale sul territorio, anche dal punto di vista statutario. Se lo scopo dell’emendamento è quello di smuovere l’economia si può pensare anche ad un ‘secondo canale’ che però non posso confermare, è solo un’ipotesi”.

L’audizione dei vertici di Finaosta in Commissione
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