Scioglimento consiglio comunale Saint-Oyen: il commissario è Ernesto Demarie
Sarà Ernesto Demarie, già segretario di enti locali, a guidare il commissariato comune di Saint-Oyen, in attesa di nuove elezioni fissate per domenica 13 novembre. A designarlo è stato questa mattina il Presidente della Regione, Erik Lavevaz.
Per arrivare al decreto di nomina del commissario, la giunta regionale, acquisito il parere espresso oggi dal Consiglio Valle, ha dovuto prima deliberare lo scioglimento del Consiglio comunale di Saint-Oyen.
Con altro decreto, il Presidente ha fissato la convocazione dei comizi elettorali per l’elezione del Sindaco, del Vice Sindaco e 9 Consiglieri comunali di Saint-Oyen, in concomitanza con le elezioni già indette per il Comune di Valsavarenche. L’eventuale turno di ballottaggio, in caso di parità di voti, si svolgerà domenica 27 novembre 2022.
Saint-Oyen: arrivate altre dimissioni, decade il consiglio comunale
Dopo la convocazione di Giunta comunale del pomeriggio di ieri, che ha visto i soli tre assessori rimasti ad affiancare il primo cittadino di Saint-Oyen nel trattare le delibere più urgenti, durante la giornata di oggi, mercoledì 24 agosto, sono pervenute le dimissioni di due degli ultimi membri del Consiglio ancora in carica.
“Era una decisione oramai presa e attesa che ha ridotto a soli quattro i Consiglieri del Comune impedendo di fatto le normali condizioni di operatività dell’amministrazione e conducendo perciò al definitivo commissariamento – spiega l’oramai ex sindaco Proment -. Ora non ci resta che aspettare una risposta dal Presidente della Regione Erik Lavevaz per comprendere quali saranno le modalità e le tempistiche di tale complesso iter burocratico”.
Dopo l’ufficializzazione dello scioglimento da parte della Giunta regionale e la convocazione di un Consiglio per la trattazione della delicata tematica, Saint-Oyen sarà affidato a un commissario pro tempore in attesa del ritorno dei cittadini alle urne.
“Sono amareggiato e non di certo sereno perché non si tratta più di normale amministrazione ma di dinamiche che lasciano in bocca dispiacere e delusione – commenta ancora Proment, che ieri durante l’assemblea del Celva ha salutato i colleghi sindaci -. L’auspicio è quello di poter andare presto a elezioni di modo che a rimetterci non siano il paese e tutti i suoi abitanti”.
Come si è arrivati al Commissariamento?
Dissidi e incomprensioni vari oltre che difficoltà nel far convergere opinioni e idee sono stati alla base della frattura apertasi all’interno dell’amministrazione comunale di Saint-Oyen, dove un clima di incertezza e disagio pareva regnare già da tempo.
Proprio tali dissapori e attriti, che già rendevano di per sé precarie le condizioni di lavoro nel Comune, hanno poi portato, nei giorni scorsi, alle dimissioni di due pilastri fondamentali della Giunta, il vicesindaco Pietro Lutzu e l’assessore allo sport e alle attività produttive Mathieu Cerisey.
Ma le peripezie del paese non sono di certo finite qui: la riunione informarle dello scorso mercoledì 17 agosto è stata infatti teatro del congedo di ben cinque dei dieci consiglieri del Comune.
Rapporti poco costruttivi e visioni divergenti
A spiegare le ragioni che hanno spinto i due membri della Giunta comunale a lasciare il proprio incarico è stata una nota firmata e concordata dalle parti coinvolte.
“Nonostante vada dato merito al gruppo consiliare di questa legislatura per aver operato in modo spesso positivo portando a termine alcuni punti del programma – si legge nel documento -, si è arrivati a un momento in cui i rapporti non si sono più dimostrati costruttivi e le visioni in merito alle azioni future si sono evidenziate come divergenti”.
In merito all’atmosfera di discordia e alla carenza di armonia all’interno del Comune, invece, Cerisey rincara la dose osservando che “all’interno di un paese di poco più di duecento abitanti pare superfluo generare dissapori così evidenti, laddove fosse sarebbe quasi meglio avviarsi nella direzione della costruzione di un Comune unico che assuma sotto la sua guida i più piccoli Saint-Oyen, Saint-Rhémy-En-Bosses ed Etroubles”.
“Forse, nonostante l’impegno nel portare avanti il nostro programma con tenacia e responsabilità, l’avvio del nostro lavoro di funzionari due anni fa non era stato dei più rosei, tanto da non essere stati nemmeno in grado di approdare a quel passaggio di testimone con il mio collega e vice Lutzu che avevamo concordato per metà legislatura – il commento del sindaco Natalino Proment -. Si è trattato, a mio avviso, di una questione non tanto di insufficienza professionale quanto piuttosto di incompatibilità caratteriale ad averci allontanati, una forma di controversia dalla quale i Comuni dovrebbero di preferenza essere esenti”.
Con lo scioglimento definitivo del Consiglio, Saint-Oyen assisterà alla nomina pro tempore di un commissario sino alla chiamata alle urne dei cittadini prevista entro novembre.
“Se già due anni fa mi ero detto inizialmente scettico sull’assumere il ruolo di sindaco salvo poi risolvermi di accettare a causa di alcune vicissitudini interne, posso senz’altro affermare che non mi ripresenterò alle prossime elezioni tanto è il rammarico per aver fallito nel portare avanti un progetto che pur credevamo valido – conclude Proment -. Ovviamente non posso che prendermi le mie colpe in prima persona e sperare che per il bene di Saint-Oyen la questione possa risolversi in maniera rapida e definitiva, ma non posso non credere che molti dei piccoli Comuni di montagna dentro e fuori dalla Valle d’Aosta si trovino a soffrire loro malgrado di un eccesso di personalismo che la presenza dei partiti riuscirebbe sicuramente a sanare”.