Saint-Pierre approva bilancio e piano regolatore con un consigliere in meno
Ancora vacante la sedia della ormai ex Assessora Monica Carcea, tristemente nota alla cronaca per i suoi presunti comportamenti di stampo mafioso venuti a galla durante l’operazione Geenna di fine gennaio.
Per ora gli ex compagni di lista di Monica Carcea preferiscono evitare di sedersi a Consiglio (Nadia Gned e Riccardo Milanesio hanno rifiutato la nomina) e la palla è passata a Gianluca Saccani, a cui però ancora non è stato notificato nulla. La comunicazione è attesa in giornata.
Fiducioso Paolo Lavy, primo cittadino di Saint-Pierre, che intanto tira un sospiro di sollievo per l’approvazione del bilancio del Comune e del nuovo piano regolatore, in stallo da anni: “Almeno abbiamo portato a casa questi due risultati in un momento molto delicato. Il piano regolatore soprattutto era un passaggio davvero importante per un comune che lo attende da diverso tempo; per il resto ora vedremo se Saccani accetterà e altrimenti prenderemo atto e capiremo come procedere”.
Dopo una breve parentesi a inizio Consiglio sui fatti di attualità, momento in cui tutti cercano di prendere le distanze dalla Carcea e dove Alessia Favre si dice anche rammaricata su come la situazione è stata trattata a livello mediatico, i problemi amministrativi di Saint-Pierre tornano a essere l’unico argomento di cui discutere. Pochi residenti hanno preso parte alla seduta e la tanto temuta mediatizzazione del caso si è rivelata solo una paura della vigilia.
All’ordine del giorno anche il bilancio, che vede la minoranza ferma su alcuni punti, come spiegano Cinzia Joris e la Favre: “Questo è il vostro bilancio, non il nostro, è un bilancio che in parte riconduciamo anche a Monica Carcea, anche se dobbiamo dare atto a questa amministrazione, finalmente, di aver saldato tantissime fatture che molti liberi professionisti attendevano dal Comune e questo è un segnale molto forte. Notiamo però la drastica riduzione dei soldi impegnati per la cultura e alcune spese per la commissione di biblioteca, nonostante a Saint-Pierre non esista una struttura che giustifichi questi soldi. Chiediamo quindi le dimissioni della presidentessa (ndr Nadia Gned, prima esclusa del Consiglio), che, dopo aver rifiutato di sedere qui con noi in quest’aula, speriamo non perché siamo infrequentabili, ma per mancanza di tempo, speriamo sia coerente e decida di non avere tempo nemmeno per la biblioteca. Inoltre, parlando di biblioteca, ci chiediamo come sia possibile che il subire l’associazionismo coatto con Sarre voluto dalla Regione autonoma non porti, almeno dal lato della gestione e del personale di questa struttura, qualche vantaggio: Sarre ha una bibliotecaria formata per fare questo lavoro e altamente qualificata”.
Anche per quanto riguarda il piano regolatore, la minoranza, pur astenendosi, è sul piede di guerra e specifica che, nonostante fosse un traguardo a cui bisognava arrivare, molte cose rimangono poco chiare, in particolar modo l’ex hotel Lanterna, da sempre al centro di dibattiti e la zona di Chevreyron che, secondo Alessia Favre, “è un’area verde che non va snaturata con la costruzione di un parcheggio interrato”.
Per il comune della Media Valle trovare un po’ di pace non è e non sarà semplice. Oltre al grande problema Carcea, anche sul fronte interno sono tanti i nodi al pettine e le situazioni irrisolte e delicate.