Saint-Pierre rischia lo scioglimento per mafia. Lavy: “Sono sorpreso e turbato”

23 Gennaio 2019

L’ipotesi shock arriva direttamente dal presidente della Commissione parlamentare antimafia, Nicola Morra: “La prefettura valuterà la possibilità di scioglimento del Comune di Saint-Pierre per mafia”. Dichiarazioni forti, quelle rilasciate da Morra a l’agenzia La Presse, secondo le quali la Prefettura raccoglierà “tutti gli elementi necessari” e “farà si che lo Stato sia il più attento possibile a questo territorio, e, se necessario, si prenderà questo provvedimento, che servirà anche per riaffermare e far capire una volta per tutte che la ‘ndrangheta è presente in Valle D’Aosta e in tutto il nord Italia”.

Un provvedimento che seguirebbe l’arresto effettuato nella prima mattina di oggi, mercoledì 23 gennaio, dell’assessore con delega alle Finanze di Saint-Pierre, Monica Carcea, nell’ambito di un’indagine sull’infiltrazione della criminalità organizzata calabrese in Valle D’Aosta.

Non si è fatta attendere la replica del sindaco di Saint-Pierre, Paolo Lavy. “Per quel che ho letto, mi sembra prematuro anche solo parlarne”, spiega da Bolzano, dove sta seguendo un convegno per lavoro. “Sono onestamente sorpreso e molto turbato dalle notizie di oggi, mi sembra tutto tutto talmente irreale…stento a crederci. Divergenze ce ne sono state, come succede spesso con tutti, normali dinamiche di confronto in Giunta, ma voglio comunque sottolineare che non sono mai stato avvicinato da nessuno e nessuno ha mai fatto pressioni, specie persone esterne alla giunta”. Il riferimento è a quanto sostenuto dagli inquirenti rispetto alla richiesta di Monica Carcea a Marco Di Donato , Antonio Raso e Nicola Prettico, esponenti della ‘locale’ di Aosta, di “intervenire con modo intimidatorio per comporre le tensioni e i contrasti che aveva con gli altri componenti della Giunta”

Di sicuro lo aspettano dei giorni di fuoco. Basti pensare che il Consiglio comunale è convocato per il prossimo 29 gennaio: all’ordine del giorno ci sarebbero la discussione del bilancio previsionale e del nuovo piano regolatore. “Se già si preannunciava una seduta impegnativa – chiude Lavy – ora sarà senz’altro esplosiva”.

La minoranza consigliare, dal canto suo, per il momento preferisce non commentare.

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