Scuola, al via già da settembre con gli adattamenti. Rini: “Passaggio storico per la Valle”

02 Settembre 2016

Avrà inizio a settembre, con il nuovo anno scolastico 2016-2017 (e per prima a La Salle, il 12), la fase sperimentale delle 'adaptations', ovvero gli adattamenti alle esigenze locali delle indicazioni nazionali contenute nella riforma scolastica 'La Buona scuola' e coinvolgerà circa 4mila studenti.

L'ufficialità è arrivata stamattina dalla giunta regionale, e con l'inizio della scuola si darà corso al biennio sperimentale per verificare l'applicabilità del provvedimento con particolare attenzione nei confronti dell'inserimento graduale dell'insegnamento di discipline non in linguistiche in francese a partire da tutte le classi prime delle scuole superiori. “È un passaggio storico la Valle d'Aosta – ha commentato in conferenza stampa l'assessora regionale all'Istruzione Emily Rini –, un'opportunità in più per i ragazzi e le famiglie”.

Gli adattamenti per la scuola dell'Infanzia prevedono l'insegnamento per tempi uguali della lingua italiana e francese e di entrambe in tutte le attività didattiche. Le direttive regionali chiedono inoltre di utilizzare un “approccio ludico alla lingua inglese” valorizzando anche le lingue familiari del bambino (come il francoprovenzale o il Walser) alla scoperta delle diversità linguistiche.

Parità oraria per l'insegnamento delle lingue italiana e francese e utilizzo di entrambe nelle altre discipline anche per la scuola primaria. In francese verranno trattati gli argomenti di interesse locale (storia e geografia), mentre in inglese, oltre alle due ore settimanali curricolari, si è scelta come noto un'educazione a scelta dell'Istituzione (1 ora a settimana o 33 ore annuali modulabili) caldeggiando quella motoria e la parte sperimentale delle scienze (8-10 ore modulabili).

Per le scuole medie i moduli individuati per gli adattamenti in francese si dividono tra geografia e musica (rispettivamente 10 moduli annui) e parte del programma di storia. In inglese verranno invece fatti 8 moduli di scienze, 8 di tecnologia/informatica e 8 di educazione fisica. Per le scuole superiori invece il francese si utilizzerà per le discipline non linguistiche dell'area storico-sociale e le attività interdisciplinari, a partire dalle prime di quest'anno, per 66 moduli orari annui per Licei e Istituti tecnici e per 33 moduli annui per gli Istituti professionali. 33 saranno anche i moduli di insegnamento in inglese per discipline non linguistiche dell'area tecnico scientifica ma a partire dall'anno scolastico 2019/20.

“Partiamo con una sperimentazione – prosegue Rini – con due elementi importanti: la gradualità, per modulare le esigenze di ogni istituzione, ed il monitoraggio per correggere dove necessario il tiro e per ottenere un sistema scolastico più performante”. Monitoraggio che consisterà nella raccolta di dati sulle modalità di applicazione delle 'adaptations', una relazione di Istituto a fine primo quadrimestre, e una di bilancio a fine anno scolastico. Quota parte il piano di formazione – per il quale sono stati stanziati 500mila euro nel triennio – e che prevederà corsi di formazione in lingua inglese e corsi di formazione didattica e metodologica con percorsi di ricerca-azione. A questi fondi si aggiunge la possibilità di attingere agli stanziamenti europei per, spiega Rini, “lo scambio di docenti e studenti fra le nostre Istituzioni scolastiche e quelle estere, in particolare quelle dei paesi francofoni e anglofoni, in un'ottica di crescita complessiva del sistema”.

“È stata importante – conclude il Presidente della Regione Augusto Rollandin – arrivare alla scelta condivisa con le Istituzioni scolastiche di cominciare già da quest'anno perché così dimostrano di essere pronte a partire”.

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