Scuola, i sindacati proclamano lo stato di agitazione. “No al rientro prima di settembre”

15 Maggio 2020

Il barometro segna tempesta nel mondo della scuola. Le dichiarazioni dell’Assessora all’Istruzione Chantal Certan non sono piaciute ai sindacati che, dopo le assemblee dei giorni scorsi con i docenti, hanno deciso di proclamare lo stato di agitazione, minacciando “in mancanza di risposte adeguate” lo sciopero. 

Per evitarlo Flc Cgil, Cisl scuola, Snals, Savt école chiedono all’Assessora di fare marcia indietro rispetto all’ipotesi di ripresa della didattica in presenza prima del prossimo mese di settembre, in mancanza della predisposizione di tutte le norme per la sicurezza ma anche di “ripristinare le relazioni sindacali sulle materie previste dal contratto, senza fughe in avanti e nel rispetto delle prerogative di tutte le parti trattanti provvedere agli atti di sua competenza, a partire dall’indizione e organizzazione dei prossimi concorsi a cattedra, già previsti a livello nazionale, e dalla definizione delle modalità di nomina dei supplenti per il prossimo anno scolastico, tenuto anche conto dell’elevato numero di pensionamenti al 1° settembre e della scarsità di aspiranti presenti nelle graduatorie”.

I sindacati esprimono, quindi, “stupore e rammarico” per l’atteggiamento assunto dall’Assessora, “la quale evidentemente preferisce gli annunci a mezzo stampa al confronto con i rappresentanti delle docenti e dei docenti”. Non è andato giù ad esempio ai sindacati il comunicato stampa diffuso ieri, alla vigilia di una riunione “nella quale i Sindacati intendevano presentare le osservazioni e le proposte, raccolte mercoledì scorso nelle assemblee in videoconferenza, cui ha partecipato oltre il 50% dei docenti della Valle d’Aosta”.

Per Flc Cgil, Cisl scuola, Snals, Savt école “l’Assessore, dopo aver concordato il mese scorso il confronto con le OO.SS., per qualsiasi decisione e sviluppo dell’emergenza, soprattutto in relazione alla riapertura delle scuole, ha preferito alla politica del confronto quella dell’annuncio, nel palese tentativo di impedire agli insegnanti di presentare il proprio contributo alla ripresa della didattica in presenza ed evitare il confronto sindacale. A tale sgarbo istituzionale si è aggiunto l’aver inviato il materiale su cui discutere durante la riunione alle 17.25 di giovedì ( ieri), rendendo di fatto impossibile il suo studio approfondito prima dell’incontro”. Per questo la richiesta, “dopo aver rilevato la grande preoccupazione degli insegnanti soprattutto a seguito delle numerose esternazioni dell’Assessora”, hanno chiesto il rinvio dell’incontro per poter analizzare i documenti.  L’auspicio dei sindacati è che venga consultato ora il “Consiglio Scolastico Regionale”, quale organo rappresentativo della scuola nel più ampio contesto anche economico e sociale, anche se non si vuole modificare il calendario scolastico.

Le Organizzazioni sindacali della scuola della Valle d’Aosta ricordano inoltre all’Assessore Certan che: “la modalità della didattica a distanza è resa obbligatoria da un provvedimento di portata nazionale, cui non risulta si possa derogare neppure in forza dello Statuto di Autonomia; in questo momento è in atto un confronto a livello nazionale sul protocollo di sicurezza cui ogni scuola dovrà adeguarsi. Appare quindi prematuro ipotizzare soluzioni che potrebbero rivelarsi difformi rispetto a quanto sarà deciso dal Ministero; la responsabilità di riaprire in sicurezza non può essere delegata ai Dirigenti scolastici, per legge responsabili civilmente e penalmente della sicurezza all’interno degli edifici scolastici e nelle relative pertinenze e l’emergenza COVID non ha comportato la sospensione dei diritti del Consiglio Scolastico Regionale e delle libertà sindacali”.

 

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