Sistema dei colori, la Valle d’Aosta chiede un “margine di tolleranza nei calcoli”
Se il pericolo di finire la prossima settimana in zona rossa sembra per il momento scampato – questa mattina figuravano cinque ricoverati in terapia intensiva – la Valle d’Aosta, che in zona arancione dovrà stare ancora un’altra settimana, non può permettersi di attendere le decisioni del Governo sull’eventuale superamento del sistema dei colori. Da qui la richiesta, inviata oggi a Roma dal Presidente della Regione Erik Lavevaz, di una deroga per la nostra regione. Al Ministro della Salute Roberto Speranza, il Presidente chiede “un minimo margine di tolleranza nei calcoli rispetto alla collocazione dei territori italiani nelle diverse fasce di rischio”.
Ricorda Lavevaz come con 33 posti disponibili in terapia intensiva, ciascun nuovo ricovero porta a un incremento del 3% dell’occupazione totale. Da qui il passaggio la scorsa settimana in zona arancione, unica regione in tutta Italia, a causa di un ricovero in più in terapia intensiva: un paziente in ospedale per un politrauma, trovato in seguito positivo.
“Si tratta di un’evidente distorsione, che con le norme in vigore può avere conseguenze gravissime per tutto il sistema regionale”.
La Valle d’Aosta con i suoi 33 posti, evidenzia ancora il Presidente, “offre il più alto numero di posti in terapia intensiva rispetto alla popolazione: i dati Agenas evidenziano come i letti già disponibili siano 26,6 ogni 100.000 abitanti, rispetto a una media nazionale di 16,3. Si tratta di una situazione virtuosa e non ulteriormente migliorabile in tempi stretti”. Eppure un incremento di 4 casi può portare la Valle d’Aosta dalla zona gialla (6 ricoveri, pari al 18%) alla zona rossa (10 ricoveri, pari al 30,1%).
“Anche eventi accidentali o puntuali porterebbero a ingiustificati cambiamenti di scenario, con gravi ripercussioni sul tessuto socio-economico”.
La proposta messa nero su bianco dal Presidente della Regione è, quindi, di inserire nelle regole di conteggio delle occupazione dei reparti “un margine di tolleranza pari a un piccolo numero di ricoveri, in modo da evitare che distorsioni statistiche abbiano conseguenze sostanziali nella valutazione”. Un margine pari ad almeno 5 ricoveri per la terapia intensiva e 20 per l’area medica “che possano essere esclusi dai calcoli per l’occupazione”.
Una deroga che non andrebbe and incidere nei calcoli delle realtà maggiori, “ma consentirebbe di rendere la norma adeguata anche contesti di piccole dimensioni come quello della Valle d’Aosta”.
La richiesta di Lavevaz, in “continuità con la richiesta della Conferenza delle Regioni e delle Province autonome”, arriva a poche ore dall’apertura del confronto, in programma nel pomeriggio, fra il ministero della Salute e le Regioni sulla possibilità di una revisione dell’attuale sistema dei colori.