Sull’ineleggibilità di Norbiato c’è un dubbio di incostituzionalità. Rollandin: “legge da rivedere”

18 Settembre 2009

Ora sarà la Corte Costituzionale a pronunciarsi sul caso di Carlo Norbiato, ex consigliere regionale eletto nelle ultime consultazioni regionali nelle fila dell'Union Valdotaine, ritenuto illeggibile e quindi costretto a lasciare il posto nell'assemblea regionale a Gabriele Maquignaz.

L'ineleggibilità di Norbiato era stata pronunciata della Corte di Appello di Torino un anno fa circa perché, secondo l'articolo 2 della legge elettorale regionale, in qualità di titolare di una società che forniva servizi in convenzione con l'Usl avrebbe dovuto dimettersi da quell'incarico sei mesi prima del voto. Cosa che non fece.

A seguito del ricorso dell'ex consigliere e il caso è finito in Cassazione che ha posto dubbi di costituzionalità proprio sull'articolo delle legge elettorale che definisce l'ineleggibilità. La sentenza della Cassazione in sintesi sottolinea come venga fortemente limitata la possibilità di candidarsi di un cittadino e possano esserci contrasti con gli articoli 3 e 51 della Costituzione. 

In poche parole la questione non è chiusa. Se la Corte Costituzionale dovesse ravvisare l'ncostituzionalità Carlo Norbiato rientrebbe in Consiglio regionale, ma la legge elettorale regionale, votata da una larghissima maggioranza, subirebbe una seconda pesante bocciatura dopo quella che aveva giudicato incostituzionale in merito all'ineleggibilità dei professori. 

Ora è il momento delle reazioni politiche. E fra i primi ad esprimersi c'è il presidente della Regione, Augusto Rollandin: "Questa situazione – ha dichiarato oggi durante la conferenza stampa della Giunta – è conseguenza di una legge che ha diversi punti che stridono. E già da diverse parti è stata sollevata la necessità di rivederla. Nel merito della decisione della Corte di Cassazione, però, non intendo entrare".

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