Tibaldi: “La sfida di Alfano coinvolge anche la Valle”
“Nasce una nuova fase del PDL, che dovrebbe essere più partecipata dalla base, una missione difficilissima che consiste nel trasformare un partito carismatico e a direzione fortemente verticistica in una forza politica dove i candidati a ogni livello devono essere scelti da elezioni primarie”.
Di ritorno dal congresso del PDL, dove è andata in scena l’investitura di Alfano a nuovo segretario del partito, Enrico Tibaldi commenta così, sul suo blog, l’evoluzione politica del movimento.
“Basta alle investiture dall’alto e alle autonomine annunciate a più riprese sui giornali – scrive Tibaldi – la designazione degli organismi dirigenti deve avvenire attraverso un normale evento democratico, mediante la creazione di un rapporto sinergico tra gli iscritti e gli eletti nelle istituzioni.”.
Il venire meno del rapporto 70-30 cancella di fatto l’obbligo di avere un coordinatore di un partito e un vicario dell’altro, alternando tra FI e AN i ruoli apicali. Tutti potranno indistintamente concorrere ai vertici del partito, anche in Valle. Secondo Tibaldi, Alfano “ha fatto chiaramente intendere che i tavolini degli accordi di comodo saltano tutti e che il suo “tour” nelle regioni porterà quell’attesa ventata di democrazia interna che da tempo non si respira più: dal segretario nazionale attendiamo una scossa decisiva anche per il futuro assetto del partito in Valle d’Aosta”.