Tibaldi: “La sfida di Alfano coinvolge anche la Valle”

04 Luglio 2011

“Nasce una nuova fase del PDL, che dovrebbe essere più partecipata dalla base, una missione difficilissima che consiste nel trasformare un partito carismatico e a direzione fortemente verticistica in una forza politica dove i candidati a ogni livello devono essere scelti da elezioni primarie”.

Di ritorno dal congresso del PDL, dove è andata in scena l’investitura di Alfano a nuovo segretario del partito, Enrico Tibaldi commenta così, sul suo blog, l’evoluzione politica del movimento.

Basta alle investiture dall’alto e alle autonomine annunciate a più riprese sui giornali – scrive Tibaldi – la designazione degli organismi dirigenti deve avvenire attraverso un normale evento democratico, mediante la creazione di un rapporto sinergico tra gli iscritti e gli eletti nelle istituzioni.”.

Il venire meno del rapporto 70-30 cancella di fatto l’obbligo di avere un coordinatore di un partito e un vicario dell’altro, alternando tra FI e AN i ruoli apicali. Tutti potranno indistintamente concorrere ai vertici del partito, anche in Valle. Secondo Tibaldi, Alfano “ha fatto chiaramente intendere che i tavolini degli accordi di comodo saltano tutti e che il suo “tour” nelle regioni porterà quell’attesa ventata di democrazia interna che da tempo non si respira più: dal segretario nazionale attendiamo una scossa decisiva anche per il futuro assetto del partito in Valle d’Aosta”.

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