“Tsunami” regionali, Andrione chiede a Centoz di riflettere sulla “opportunità di proseguire”
Giusto ieri Fulvio Centoz, Sindaco di Aosta in quota Pd, commentava il “day after” delle Regionali, con i partiti – a maggior ragione quelli che compongono la sua giunta – usciti con le ossa rotte dal confronto con le urne. Oggi – con un ordine del giorno straordinario, bocciato dalla riunione dei capigruppo -, in Consiglio comunale, torna sul tema il consigliere del Gruppo misto di minoranza Étienne Andrione, che rilancia. Il titolo dell’org – come sempre con Andrione – è creativo: “Grosso guaio a Rollandinia (Senso e legittimità della maggioranza comunale attuale)”.
“Le elezioni regionali appena concluse hanno registrato il crollo dei partiti componenti la passata maggioranza regionale e quella comunale in carica” si legge nel documento, un crollo che indica “senz’ombra di dubbio che l’attuale maggioranza comunale è di fatto largamente minoritaria nell’elettorato aostano, con cali, rispetto al lusinghiero e oggi altamente sospetto 54% ottenuto nel 2015, dell’ordine di almeno il 15%”.
Ma non solo di elezioni si parla, visto “il ruolo cruciale dal Presidente della Regione emerito – il riferimento di Andrione è naturalmente ad Augusto Rollandin – esercitato nel passato e molto probabilmente anche nel presente nella nuovamente sì conosciuta ‘Rollandinia’, che peraltro altri si ostinano coraggiosamente a chiamare Valle d’Aosta, inficia necessariamente e gravemente l’azione della maggioranza comunale”.
La chiusa è forte, anche se giocata in punta di fioretto, e invita “Il Sindaco ad approfondita riflessione sull’opportunità di proseguire la Sua azione in assenza di chiara legittimazione democratica e a ricercarla invece, ove interessato, per il tramite di nuove elezioni”.