Tunnel del Gran San Bernardo, sindaci e cittadini lamentano una “comunicazione poco trasparente”
Circa due milioni di euro di spesa e una quarantina di giorni di lavoro non stop, giorno e notte. I lavori del tunnel del Gran San Bernardo cominciano oggi e la speranza è che terminino “entro Natale”: bisognerà demolire e ricostruire la solettatura dei soffitti per 127 metri e metterla in sicurezza per ben un chilometro e mezzo. A sbloccare la situazione, nel resoconto pubblico che i vertici Sitrasb hanno voluto tenere ieri sera a Saint-Rhémy-en-Bosses, è stata la scelta di procedere all'assegnazione dei lavori con somma urgenza.
“È una procedura che giustifichiamo per il fatto che ci sono forti sofferenze a livello sociale per la chiusura di questo passaggio, anche tra le attività commerciali – spiega il nuovo presidente della società Silvano Meroi – inoltre, trattandosi di somma urgenza, abbiamo un progetto che definisce solo gli interventi principali e poi si tratterà di valutare volta per volta”.
Questo modo di procedere fa guadagnare tempo nell'affidare i lavori, ma costa alla collettività di più di una normale gara di appalto, che prevede una concorrenza sul ribasso della base d'asta: “Se fosse stata fatta una gara normale i tempi sarebbero stati ben più lunghi – replica Meroi – in questo modo abbiamo ricevuto due proposte e abbiamo scelto quella al prezzo minore”. L'offerta è arrivata dal raggruppamento temporaneo di imprese formato da Cogeis spa di Quincinetto e la Ivies spa di Pontey.
Resta la domanda su come questa emergenza possa essersi generata: se ad esempio negli anni siano stati svolti i controlli e le manutenzioni del caso, anche alla luce di una dichiarazione rilasciata al quotidiano La Stampa da parte del ex-presidente Omar Vittone in cui si parla di “manutenzioni non fatte per 15 anni”.
Non può soddisfare il quesito chi come Meroi è arrivato da una manciata di giorni, mentre lo rispedisce al mittente l'assessore ai Trasporti Aurelio Marguerettaz: “Questo non è un tratto stradale così semplice, c'è il ghiaccio, la neve e tutti gli anni qui si fanno milioni di manutenzioni – afferma – perciò bisogna vedere quanto sia la veridicità di una manutenzione mancata”. Di vero, però, restano le solette, che improvvisamente crollano e per centinaia di metri sono da rifare.
La principale preoccupazione espressa dalle molte persone presenti, venute da tutta la vallata, è stata quella di avere maggiore trasparenza, qualità che sarebbe mancata nei giorni in cui a gestire la situazione è stato Vittone, definito “il convitato di pietra della serata” dall'ex sindaco di Saint-Rhémy, ora spedizioniere e doganalista, Edi Avoyer: “È mancata la comunicazione e siamo stati tenuti all'oscuro di quello che accadeva – spiega – e ci siamo trovati a mentire, dicendo che il 30 novembre avrebbe riaperto il tunnel”.
“La comunicazione non costa nulla”, ha detto Meroi, aprendo alle richieste dei cittadini. “Vi chiediamo – sottolinea bene il sindaco di Etroubles Marco Calchera – una comunicazione tempestiva ad ogni oscillazione della previsione di riapertura: meglio una data che non piace ma certa, piuttosto di una troppo ottimista che poi non si rivela vera”.
“Per il futuro – continua Calchera – la Sitrasb deve essere in grado di fare come al tunnel del Bianco, di poter dire che non succederà mai più”. “Sicuramente si investirà in formazione del personale che agisce su una struttura come questa, che a vista d'occhio ha la mia età – promette Meroi – e subito si investirà per cercare di riportare subito la gente su questo tracciato”.