Un parlamentare europeo per la Valle d’Aosta: il Consiglio Valle approva mozione
In vista delle prossime elezioni la Valle d’Aosta torna a chiedere di avere un proprio rappresentante al parlamento europeo. Lo fa attraverso una mozione, approvata all’unanimità nella mattinata di oggi, giovedì 11 gennaio, dal Consiglio Valle. Presentata dal gruppo Rassemblement Valdôtain ed emendata in accordo con l’Assessore agli affari europei. Il testo impegna il Governo regionale a valutare l’opportunità di presentare al Consiglio Valle una proposta di legge statale che preveda un meccanismo che assicuri la possibilità di avere un proprio parlamentare europeo; inoltre invita i Parlamentari valdostani ad iniziative analoghe e ogni forza politica presente in Consiglio ad appoggiare iniziative utili per ottenere l’esito sperato.
“E’ stato presentato al Senato della Repubblica un disegno di legge per l’istituzione della circoscrizione “Valle d’Aosta” – oggi ricompresa nella circoscrizione “Nord occidentale” con il Piemonte, la Lombardia e la Liguria – ma di cui non è ancora iniziato l’esame. – ha detto il Capogruppo di RV, Stefano Aggravi, – Le prossime elezioni europee del 9 giugno si terranno quindi probabilmente sulla base del quadro normativo vigente, ma sarebbe opportuno sfruttare questo periodo pre-elettorale per porre le basi per garantire alla Valle d’Aosta l’elezione di un proprio rappresentante in seno al Parlamento europeo. La politica europea sarà sempre più pervasiva, soprattutto per quanto riguarda le finanze e avere una rappresentanza valdostana in ambito europeo è di grande importanza.”
“Già a partire dal 1979, data delle prime elezioni a suffragio universale del Parlamento europeo, si è sviluppato un grande dibattito sulla legge che aveva regolamentato le elezioni europee in Italia. – ha ricordato l’Assessore agli affari europei, Luciano Caveri. – Si sperava in meccanismi di tutela analoghi a quelli riconosciuti dallo Statuto valdostano per le elezioni politiche nazionali che, però, non sono stati realizzati. Non è semplice trovare soluzioni tecniche: per avere un eletto valdostano, ci dovrebbe essere un abbassamento congruo delle 50mila preferenze previste. La “norma delle 50mila” ha creato un evidente vulnus in una società come la nostra che è annegata tra Piemonte e Lombardia. Auguriamoci che si manifesti sempre di più una sensibilità nei confronti della necessità di una nostra rappresentanza in Europa.”