Una mozione di Aoste Vive rilancia le polemiche sul nuovo ponte sul Buthier
“Quando attraverso con l’auto il ponte, e noto, attaccato alla base, il gargoyle di pietra che ride, costato diecimila euro alle casse comunali, mi sento preso per i fondelli”. E’ con un’espressione in realtà lievemente più colorita di quella qui riportata che il consigliere comunale Davide Bionaz ha evidenziato il malumore suscitato dal nuovo ponte sul Buthier, oggetto di una mozione presentata ieri in consiglio comunale da Aoste Vive.
“In attesa della pedonalizzazione dell’Arco d’Augusto, prevista tra una decina d’anni, abbiamo stravolto la circolazione di tutta l’area, penalizzando così i cittadini e i commercianti di via Sant’Anselmo” ha proseguito. “Il ponte, così com’è stato realizzato, favorisce il verificarsi di incidenti, soprattutto di piccola entità. Inoltre i parcheggi della zona sono stati mal concepiti: a quello di fronte alla scuola elementare bisogna rifare l’impianto di illuminazione, mentre quello dietro l’ex Anita è malmesso”.
Alle critiche del consigliere di Aoste Vive ha fatto eco il capogruppo di Rifondazione Comunista Valter Manazzale, che ha riportato le forti perplessità più volte espresse dal comitato di quartiere locale.
La replica del vicesindaco Guglielminotti, assessore con delega all’urbanistica e alla mobilità, non si è fatta attendere: “Abbiamo sempre ascoltato con attenzione i rappresentanti del comitato di quartiere, li abbiamo addirittura coccolati. Ma non possiamo tenere conto di tutti i pareri emersi, anche perché sono molto differenti tra loro, e chi, ad esempio, abita in via Mont Vélan, non condivide l’opinione di chi abita in via Pasquettaz,. La pedonalizzazione si farà, ma non faremo mancare, in corso d’opera, le correzioni necessarie per risolvere i problemi che via via si presenteranno. Intanto, per consentire a chi viene da via Torino di dirigersi in via Chabod senza passare per il ponte, e consentire il passaggio agli automezzi di grandi dimensioni, realizzeremo una nuova rotonda, di forma ovale”.
Per l’assessore ai lavori pubblici e alla mobilità Alberto Follien “il ponte è un tassello importante all’interno del progetto di pedonalizzare l’arco d’Augusto, che realizzeremo compiutamente solo dopo avere sistemato via san Francesco e la cosiddetta “casa rossa”. Tutto questo – ha ribadito – fa coerentemente parte del progetto già approvato dal consiglio, e rientra nei piani di Aosta Capoluogo”.
A favore dell’operato della Giunta si sono apertamente schierati Flavio Serra, della Stella Alpina, Antonello Parisi, della Fédération Autonomiste, e l’unionista Giorgio Lorenzini.
“I disagi ci sono , è inutile negarlo” ha sottolineato Serra. “A risolvere i problemi ci penseranno i tecnici, che hanno le competenze per farlo nel modo giusto. Non ha senso, inoltre, valutare l’opera prima che sia conclusa. Quanto all’indirizzo politico, che ci compete, resta sempre valido”.
Il consigliere Lorenzini ha spezzato una lancia in favore dell’assessore Follien. “Abito in quella zona, e devo dire che non ho mai subito dei disagi a causa del ponte”.
Un concetto ribadito da Parisi, secondo il quale “la riqualificazione in generale è stata fatta come di deve, ci sono delle migliorie da realizzare, ma globalmente la situazione è migliore di prima”.
Nel suo secondo intervento Bionaz ha ribadito la propria posizione. “Tra le persone che una decina di anni fa hanno votato favorevolmente il progetto ci sono anch’io” ha ricordato. “Ma le opere da realizzare erano completamente differenti. Il ponte progettato inizialmente era posto in diagonale lungo il fiume. Quanto alla rotonda di cui ha parlato i vicesindaco, doveva essere rotonda, e non a forma di ”banana”. Sono cambiate le carte in tavola”.
Anche Iris Moranti ha voluto battezzare ironicamente la nuova rotonda “bananoide”, e ha sottolineato “le lamentele dei cittadini esasperati”. Riferendosi ai tempi previsti per l’ultimazione del progetto. la consigliera di Aoste Vive ha così concluso il proprio intervento: “Vorrei tanto essere più giovane per potere, un giorno, vedere la fine di tutto questo”.
La mozione è stata bocciata con 7 voti favorevoli, 8 astenuti e 10 contrari.