UniVdA: la frattura con il Rettore è insanabile. La parola passa ai legali
La frattura è insanabile. E’ quanto ha preso atto questo pomeriggio il Consiglio dell’Università in relazione alle divergenze di vedute tra il Rettore e una parte dei docenti, la componente amministrativa e quella degli studenti.
Fabrizio Cassella non ha accolto l’invito alle dimissioni arrivato da più parti. Per questo il Consiglio dell’Ateneo, che informalmente l’ha già sfiduciato nelle scorse settimane, ha chiesto al Presidente della Regione Antonio Fosson e all’Assessora all’Istruzione Chantal Certan di verificare la possibilità, dal punto di vista legale, di “dimissionare” il Rettore prima della scadenza naturale, prevista a fine ottobre.
Un’accelerazione della “partenza” di Cassella, giustificata forse dalle procedure di nomina del nuovo Rettore, previste dallo Statuto. Spetta infatti al Senato accademico – dove oggi Cassella pare avere la maggioranza – proporre la terna di nominativi (professori universitari ordinari, tra i quali almeno uno scelto al di fuori dell’UniVda) al Consiglio dell’Università, che dovrà poi nominare il nuovo Rettore.
Durante la seduta è stato inoltre deliberato il bando per il conferimento dell’incarico di Direttore generale, in scadenza il 7 aprile. Il posto è attualmente ricoperto da Franco Vietti, nominato nel gennaio scorso nella sezione di controllo della Corte dei Conti e che qualcuno ipotizza però potrebbe alla fine rimanere in via dei Cappuccini.
Via libera dal Consiglio anche alla proposta di attivazione del Corso di formazione per il conseguimento della specializzazione per le attività di sostegno didattico degli alunni con disabilità. L’approvazione è però subordinata alla risposta, da parte del MIUR, della richiesta di autorizzazione che l’UniVdA ha indirizzato al Ministro dell’Istruzione Marco Bussetti ad inizio marzo 2019. L’Ateneo valdostano non si era accreditato nell’ottobre 2018, termine ultimo per poter attivare le prove selettive del mese di aprile 2019.