Uv, Pd, Epav e Psi assieme per le prossime elezioni, ma col “nodo” da sciogliere di Aosta
Un'alleanza a 4 – Union Valdôtaine, Partito Democratico, Partito Socialista e Edelweiss Popolare Autonomista Valdostano – con, nel mirino, gli appuntamenti elettorali del 2018 (le politiche di febbraio e le regionali a maggio), ma non solo.
Alla spalle un documento, presentato dalle quattro forze politiche questo pomeriggio, che annuncia ufficialmente il tavolo di lavoro per le elezioni dell'anno prossimo, anche se inevitabilmente il discorso cade sul Comune di Aosta. Inevitabile, vista la spaccatura con Stella Alpina che ha dato origine, nell'ordine, alla giunta Marquis in Regione ed allo scisma con Epav, ma che vede Carlo Marzi ancora saldo sulla poltrona di assessore comunale alle Finanze, con il Sindaco Centoz suo sponsor principale dopo le voci insistenti di rimpasto.
Il documento, comunque, lancia un segnale inequivocabile dalle segreterie politiche a piazza Chanoux, coi movimenti che “impegnano i propri gruppi comunali” per i prossimi tre anni di consiliatura ad un lavoro che “ridefinisca le priorità comuni per lavorare insieme all'interno di una comune alleanza” per sostenere “l'azione di governo del Sindaco, della giunta municipale e della maggioranza che si determinerà con l'adesione e la presenza dei gruppi politici che sigleranno il documento programmatico”. In parole povere una sorta di 'verifica di maggioranza' che individui priorità nel programma sulle quali lavorare in breve tempo. Un déjà vu, a dirla tutta, non proprio fortunatissimo.
O, per dirla col Presidente Uv Ennio Pastoret: “Alcuni punti del programma di governo comunale – ha spiegato in Conferenza stampa – vanno affrontati con priorità, anche perché possono portare benefici dal punto di vista politico ad amministrativo. È un documento in cui ogni gruppo sceglierà le sue priorità, i temi li decideranno in Comune, la modifica di maggioranza non è sul tavolo, quella si è già modificata da sola”.
E se tra le 4 forze c'è convergenza, al netto della complicata mattinata del Pd, il Comune di Aosta resta un tasto delicato: “Non è problema di posti – spiega invece Mauro Baccega, Epav – ma c'è problema politico da affrontare, perché noi guardiamo alle elezioni politiche e regionali con interesse ed aspettative. Sul Comune concordavamo su un'azione di rilancio, anche il Sindaco, e non c'è nessuna ripicca”. Anche se, aggiunge sibillino: “Il Sindaco ha blindato correttamente la sua giunta, mi auguro però che coerentemente nessuno si candidi alle regionali nel 2018”.
Soddisfatta anche la Segretaria dem Irene Deval, nonostante le tensioni interne al suo partito, e tiene il discorso sul rilancio in Comune, che non toccherebbe questa alleanza a 4: “Il rapporto tra eletto e partito ha livelli differenti di mandato – spiega – ed il nostro compito è quello di aprire il tavolo politico, l'amministrazione lavora su altro tavolo che viene considerato ma non può cambiare la linea politica delle forze”.
Il tema però è scottante, ed in chiusura lo tocca anche Giovanni Aloisi, Psi: “Ci sono momenti di sbandamento dovuti a situazioni politiche non contemplate, è grossa verità, poi però la politica deve tornare a ragionare e pensare a ricostruire, perché 'abbattere' è troppo facile. Questo progetto è più grosso rispetto al Comune di Aosta perché caratterizzerà il futuro della Regione. Il Comune ha un programma che sta andando bene, ma ci sono delle anomalie che dobbiamo andare ad approfondire, anche perché la sua navigazione in questi due anni è stata tempestosa”.
E mentre Aosta sembra – nelle intenzioni di tutti – stare sullo sfondo, il suo 'peso specifico' aleggia sulle forze politiche e sulle alleanze che si stanno stabilendo. Il nodo gordiano che nessuno riesce a sciogliere e che, forse, nessuno vuole davvero tagliare.