“Vengo anch’io, no tu no”. I comuni non trovano l’accordo sulle convenzioni, interviene la Regione
Come il buon padre di famiglia che interviene per mettere d’accordo i figli, la Regione ha stabilito per sei comuni con chi dovevano convenzionarsi per esercitare funzioni e servizi previsti dalla nuova legge regionale di riforma degli enti locali.
Tutti i comuni, ad eccezione di Aosta, erano chiamati, infatti, ad individuare, entro il 13 febbraio scorso, l’ambito territoriale ottimale unico, costituito tra due o più comuni vicini, appartenenti preferibilmente alla stessa Unité des Communes e con una popolazione di almeno 1000 abitanti.
A non rispettare la scadenza prevista dalla Regione per difficoltà a raggiungere un reciproco accordo sono stati i comuni di Châtillon, Saint-Vincent, Emarèse, Saint-Denis, Verrayes e Gressoney-Saint-Jean. Nel maggio scorso la Regione ha quindi diffidato le sei amministrazioni considerate inadempienti a raggiungere un reciproco accordo con gli altri comuni interessati e a deliberare in tale senso. Nonostante il sollecito i comuni non sono riusciti da soli a trovare la quadra. In particolare Verrayes aveva individuato quale ambito territoriale ottimale quello costituito dai Comuni di Chambave, Saint-Denis e Verrayes. Posizione che trovava concorde Saint-Denis ma non Chambave che voleva convenzionarsi invece con Pontey. La Regione ha quindi stabilito in un primo momento una convenzione a quattro salvo poi con la delibera approvata ieri dalla Giunta, alla luce delle considerazioni emerse durante la prima commissione consiliare, decidere di istituire due convenzioni distinte, una fra Saint-Denis e Verrayes e l’altra fra Chambave e Pontey.
Querelle simile a quella fra i comuni di Emarèse, Saint-Vincent, Montjovet e Champdepraz. Al centro della contesa Emarèse, comune con cui volevano convenzionarsi da una parte Montjovet e Champdepraz e dall’altra Saint-Vincent.
La Regione ha dato ragione a Emarèse che può quindi lavorare, così come deliberato dal consiglio comunale, fianco a fianco con le amministrazioni di Montjovet e Champdepraz mentre Saint-Vincent dovrà convenzionarsi con Chatillon. Quest’ultimo aveva indicato inizialmente come ambito ottimale quello con i comuni di Pontey e Chambave, i cui sindaci però si sono rifiutati di accogliere l’amministrazione guidata da Tamara Lanaro.
Più semplice il caso Gressoney-Saint-Jean. Il comune guidato da Luigi Chiavenuto dopo aver inizialmente scelto una convenzione solo con Gressoney-La-Trinité ha fatto un passo indietro deliberando quale ambito territoriale ottimale quello costituito dai Comuni di Gaby, Issime, Gressoney-Saint-Jean e Gressoney-La-Trinité.
Stabilite le convenzioni i comuni dovranno ora, anche se controvoglia, iniziare entro quattro mesi a esercitare in forma associata tutte le funzioni e i servizi previsti dalla legge.