Verso il primo Consiglio Valle, tra prove di maggioranza “allargata” e “Toto-giunta”
Dopo l’annuncio di lunedì – quell’“Habemus maggioranza” che vede in fitto dialogo Lega, Area Civica-Stella Alpina-Pour Notre Vallée, Alpe e Mouv’, per arrivare a comporre i 18 seggi in Consiglio regionale, grazie a Emily Rini, fresca esule dall’Union Valdôtaine, e governare – continuano le trattative per chiudere la questione in tempo per la prima assemblea, in programma il 26 giugno.
Esclusa l’Uv e incassato il “niet” di Uvp – la cui Commissione politica ha declinato l’invito a sedersi al “tavolo dei 18” definito “Un progetto privo di aderenze e di condivisione” – e cassata la proposta di Impegno civico di una maggioranza che veda escluse solo Lega e “Mouvement”, la situazione politica continua a farsi cangiante e alla ricerca di stabilità.
La prima mossa sullo scacchiere l’ha fatta proprio l’Assessora all’Istruzione uscente Rini, che scioglie subito un nodo spiegando di non rivendicare e non accettare “alcun posto apicale in una eventuale formazione di una nuova maggioranza in Consiglio regionale". La seconda è invece quella della leader della Lega Nicoletta Spelgatti, che giusto ieri annunciava come le commissioni ristrette dei movimenti fossero al lavoro su un documento condiviso da portare in aula alla prima occasione, di fatto un “programma per il cambiamento”.
Come elemento per costruire una maggioranza più solida potrebbe essere letta anche la mossa di Alpe, con Albert Chatrian e Patrizia Morelli che hanno scelto di non chiedere alcun ruolo apicale, leggi Assessorato o presidenze. La mossa dei due consiglieri del Galletto – condannati per l’affaire “costi della politica” e che dovranno tornare in Corte d’appello – apre infatti uno spiraglio di dialogo con il MoVimento 5 Stelle che, come noto, tra i suoi pre-requisiti ha le “porte chiuse” a doppia mandata con chi ha condanne pendenti. Pentastellati che, al momento, restano “al palo”, formalmente in opposizione fino a prova contraria, anche se il governo “giallo-verde” a Roma potrebbe cambiare le carte in tavola e spingere a un “abbraccio”, anche locale, con la Lega.
Se, però, la ferma posizione 5 Stelle sui condannati è condivisa da questa nuova maggioranza resta il nodo di uno degli altri requisiti sui quali i pentastellati sono storicamente irremovibili: il taglio del 50% degli stipendi dei politici.
Il Toto-giunta
Se Nicoletta Spelgatti si dice concentrata sui programmi, è però inevitabile indicarla come la più accreditata per ricoprire il ruolo di Presidente della Regione. Sullo scranno di Presidente del Consiglio i “rumors” mettono Antonio Fosson mentre Emily Rini potrebbe – avendo ricoperto la stessa carica in passato – accettare la Vicepresidenza in quota maggioranza.
Stefano Borrello, il più votato della coalizione Ac-Sa-Pnv dietro Fosson, potrebbe tornare a ricoprire il ruolo di Assessore ai Lavori pubblici, mentre la “corsa a due” tutta leghista tra Paolo Sammaritani ed il più probabile Stefano Aggravi – col Carroccio che potrebbe piazzare tre membri nell’esecutivo puntando anche al “dicastero” alla Sanità (in pole è lo stesso Sammaritani), con l’esclusione di Andrea Manfrin –sembra prendere forma per l’Assessorato “chiave” alle Finanze, che prenderà in mano anche il “dossier” Casinò, oltre a tirare i “cordoni” delle casse regionali. Scelta strategica, vista la presenza della Lega nel Governo nazionale.
La decisione di Chatrian-Morelli apre anche la strada in Giunta regionale per la terza candidata Alpe Chantal Certan, che a questo punto potrebbe tornare a occupare il ruolo – già avuto durante i dieci mesi di “Ribaltone” lo scorso anno – di Assessore all’Istruzione e Cultura. Altrettanto delicato e strategico è l’Assessorato al Turismo, al quale ambirebbero l’ex Presidente della Regione Pierluigi Marquis e l’ex assessore – proprio al Turismo – Claudio Restano. A questo punto, sempre che gli assessorati restino “tagliati” a 7 – ma è anche possibile tornino a essere 8 – manca ancora la quota Mouv’ che potrebbe ambire, con il più votato Elso Gerandin, alle Attività Produttive. In pole position anche Roberto Cognetta, la cui eventuale nomina di Assessore azzererebbe però le possibilità di un appoggio da parte del MoVimento 5 Stelle, in virtù di una sua antica condanna tramutata poi in multa.
Infine, sembra essere stata accolta piuttosto freddamente la proposta lanciata via Facebook da Stefano Ferrero, che sul noto social network invocava una Giunta “interamente composta da assessori tecnici nominati in base all’esperienza, ai titoli di studio e alle competenze”, pensata perché “la fame di poltrone e le ambizioni personali non prevalgano ancora sugli interessi dei valdostani”.