Via libera al Senato al DDl Montagna
Agevolazioni per i docenti e i sanitari che accettano di lavorare in zone montane e credito d’imposta per la locazione. Sono alcune delle misure previste dal Disegno di legge per il riconoscimento e la promozione delle zone montane, approvato oggi dal Senato e che andrà ora all’esame della Camera.
Il provvedimento prevede uno stanziamento di 20 milioni di euro all’anno a partire dal 2024.
Nei 29 articoli del provvedimento, il cui obiettivo è di promuovere la crescita economica e sociale delle aree montane, in collaborazione tra Stato, Regioni e comunità locali, viene affidato al Governo il compito di riordinare la normativa vigente in materia di agevolazioni, inclusi incentivi di natura fiscale, per i Comuni montani. Si introduce poi la Strategia per la montagna italiana (SMI), con obiettivi di sviluppo economico e sociale e vengono previste misure per la valorizzazione agroforestale, con maggiore supporto alla manutenzione del territorio montano e incentivi per i piccoli imprenditori agricoli. Arrivano inoltre incentivi per contrastare lo spopolamento e la denatalità. Regioni e Comuni potranno, a seguito del varo del provvedimento, introdurre ulteriori esenzioni fiscali per sostenere le aree montane e incentivare nuove iniziative economiche.
“Dopo molte peripezie e riunioni infinite – dichiara l’Assessore agli affari europei, all’innovazione, al PNRR e alle politiche nazionali per la montagna, Luciano Caveri – si completa al Senato il primo passaggio della nuova Legge sulla Montagna. Come referente delle Regioni e Province autonome per la montagna, audito anche al Senato nel corso della discussione in 1ª Commissione, sono lieto e mi auguro che la Camera calendarizzi in fretta il provvedimento, atteso da tempo. Infatti, la legge in vigore risale al 1994 e da molto tempo le Regioni ne sollecitano la modifica con norme di immediata applicazione. Positiva nel testo attuale una “pulizia” nella perimetrazione della montagna, troppo generosa in passato a detrimento della “vera” montagna”.
Soddisfazione per il primo via libera al provvedimento arrivano anche dalla Lega e da Forza Italia
“Grazie alla determinazione e alla capacità del ministro Calderoli e della Lega, per la prima volta il riconoscimento, la promozione, la crescita economica e sociale, il ripopolamento delle zone montane, diventano obiettivi di interesse nazionale e lo diventano con una strategia concreta e di amplissima portata, con misure che toccano diversi ambiti.” scrive in una nota la senatrice Nicoletta Spelgatti. “Era necessario dare dignità e centralità alle popolazioni delle terre alte, riconoscendone le loro peculiarità e le loro differenze, uscendo dalla logica del mero assistenzialismo. Un provvedimento che non vuole regalare niente a nessuno, ma solo riconoscere le differenze tra aree urbane e aree montane, sottolineando il valore del lavoro che svolgono i montanari ai fini della tutela e salvaguardia del territorio. Questo Ddl – che abbiamo votato con orgoglio – costituisce uno strumento importante per dare non solo a coloro che hanno avuto il privilegio di nascere in territori montani di continuare a viverci senza doversene andare, ma soprattutto per dare a tante persone la possibilità di pensare a un cambio radicale di vita, trasferendosi in montagna. Vivere in montagna è una scelta, un onore e a volte un sacrificio”. La senatrice valdostana si è anche fatta promotrice di un emendamento in materia di responsabilità: “passa il principio rivoluzionario che chi va in montagna deve essere consapevole dei rischi che incontra e non si trova in un parco giochi. Si mette un freno alle richieste di risarcimento danni nel momento di sinistri su sentieri e strade poderali, domande che troppo spesso vengono attivate come se ci si trovasse su una strada di città o una ciclabile”..
Forza Italia Valle d’Aosta parla di “svolta storica per il Paese, poiché il Parlamento ha elevato la salvaguardia e lo sviluppo del sistema montagna italiano a obiettivo strategico di interesse nazionale” e s’intesta il “determinante apporto di Forza Italia” per il varo di una serie di modifiche al provvedimenti, alcune “condivise direttamente con la Regione autonoma Valle d’Aosta”. Fra queste gli ordini del giorno “che impegnano il Governo a considerare l’inserimento della categoria professionale degli addetti agli impianti a fune nell’elenco dei lavori considerati particolarmente usuranti, a valorizzare le funzioni svolte nelle zone montane da medici in formazione o specializzandi e da infermieri di medicina generale, a valutare la modifica della normativa vigente in ordine ai criteri per il calcolo del reddito imponibile dei maestri di sci e a prevedere misure di agevolazione fiscale, anche con riferimento all’IVA, per le prestazioni rese nell’ambito sportivo da guide alpine e maestri di sci.”
Sugli emendamenti accolti “quelli tendenti a prevedere la collaborazione di sei esperti, designati dalla Conferenza Unificata, nell’ambito dell’istruttoria tecnica che dovrà definire i criteri per la classificazione dei comuni montani e a inserire anche le strutture socio-assistenziali tra le strutture della sanità di montagna che danno diritto a incentivi, contributi e premialità a coloro che vi prestano servizio, definendo meglio il riferimento alla figura del medico di base e ampliando la platea dei possibili destinatari delle misure comprendendo anche i pediatri di libera scelta, gli specialisti ambulatoriali interni, i veterinari e altre professionalità sanitarie ambulatoriali come biologi, chimici e psicologi”.
“Un doveroso ringraziamento va rivolto in particolare al Vice Presidente del Consiglio dei Ministri, Antonio Tajani, al Presidente del gruppo dei senatori di Forza Italia, Maurizio Gasparri, al senatore Adriano Paroli e a tutto il gruppo parlamentare di Forza Italia al Senato per l’importante lavoro di coordinamento svolto” aggiungono la responsabile nazionale del Dipartimento per le Politiche della Montagna di Forza Italia, Emily Rini, insieme ai componenti esperti Luca Masneri, sindaco di Edolo e presidente dei Comuni delle Alpi Orobie, e Fabio Santavicca, sindaco di Santo Stefano di Sessanio e presidente della Comunità del Parco del Gran Sasso.
Dopo il Senato il DDl passa ora all’esame della Camera.
“Con soddisfazione accogliamo questo primo passaggio verso la promulgazione della nuova Legge sulla Montagna,” dice il deputato Franco Manes, sottolineando l’importanza del voto odierno al Senato. “Dopo trent’anni di attesa e una legge, la n. 97 del 1994, rimasta inapplicata, oggi siamo finalmente in cammino verso una normativa che risponda alle esigenze delle nostre comunità montane, guardando con fiducia al passaggio successivo alla Camera dei Deputati.”
Manes elogia l’unità di intenti tra le Regioni a Statuto Speciale e le autonomie del Sud Tirolo e della Valle d’Aosta, nonché il lavoro svolto dai parlamentari altoatesini e valdostani, che hanno portato avanti proposte centrali per il territorio. “Questo lavoro di squadra ha permesso di approvare emendamenti essenziali per la gestione della fauna e per garantire la sicurezza delle reti escursionistiche con particolare riferimento al tema della responsabilità civile dei fruitori dei percorsi turistici e della viabilità rurale” spiega Manes. “Questi risultati rappresentano un’ottima base di partenza e ci impegniamo affinché, in sede di seconda lettura, possano essere ulteriormente perfezionati.”
Guardando alla seconda lettura alla Camera, il deputato evidenzia l’impegno del gruppo delle minoranze linguistiche a rafforzare il dialogo parlamentare per migliorare il testo. “La legge non è blindata e alla Camera ci impegneremo a promuovere miglioramenti su temi fondamentali come la riorganizzazione dei sistemi territoriali, la chiarezza nella classificazione dei Comuni montani, il rafforzamento del ruolo delle Regioni e del Fondo per la Montagna (FOSMIT), poiché sono necessarie risorse finanziarie aggiuntive rispetto a quelle attualmente stanziate.” Prosegue il deputato: “È necessario prevedere interventi concreti per contrastare la desertificazione antropica e assicurare il mantenimento dei servizi di base e della sanità di prossimità, per preservare la vita e la qualità dei servizi nelle nostre montagne.”