1° posto al Concorso Enologico Internazionale “La Selezione del Sindaco” per La Crotta di Vegneron
92.80 punti su 100. Questo risultato, conseguito a inizio giugno, ha permesso al “Valle d’Aosta Chambave Moscato Passito Prieuré 2011”, della Cooperativa La Crotta di Vegneron, di aggiudicarsi la tredicesima edizione del Concorso Enologico Internazionale “La Selezione del Sindaco” a Bolzano. Un riconoscimento prestigioso per la Valle d’Aosta che si è dimostrata regione viticola, capace di esprimere eccellenze assolute, su oltre mille campioni di vino provenienti da tutta Italia, oltre che da paesi europei.
«Come azienda non siamo alla spasmodica ricerca di premi e riconoscimenti su guide e altro – ha commentato il neo presidente della Cooperativa di Chambave, Sandro Théodule – la partecipazione a questo concorso è una conseguenza diretta del fatto che Chambave fa parte delle Città del Vino. Certo, vedere riconosciuto il nostro vino "simbolo" come miglior Vino d’Italia, in un concorso internazionale, ci fa molto piacere, soprattutto se guardiamo con chi eravamo in competizione e chi ci siamo lasciati alle spalle. È una piacevole conferma che la strada che abbiamo intrapreso è quella giusta».
Un premio che per altro fa onore al compianto Yves Burgay, uno dei fondatori della Cooperative nel 1980, con le sue ricerche ha ridato vita al pregiato Moscato Passito di Chambave. Ma qual è il lavoro che ha portato a questi risultati? «La selezione di territori vocati – spiega – l’alta qualità delle uve scelte per fare questo vino (il cru non è solo una filastrocca), la continua ricerca, da parte di noi viticoltori, di un corretto equilibrio vegeto/produttivo attraverso nuovi sistemi di allevamento e il sempre maggiore rispetto dell’ambiente con la riduzione al minimo dell’uso di prodotti fitosanitari. In collaborazione con l’Istituto di Enologia di Asti, abbiamo condotto delle prove su diverse zone del nostro comprensorio e i risultati ci hanno indicato chiaramente che determinate zone dell’Adret, particolarmente esposte a sud e a una certa altezza (600 mslm), danno al Moscato dei grandi profumi, aromi ed equilibrio».
Il passito è un vino pregiato, come fate ad affrontare questo momento di crisi economica? «Attualmente i passiti stanno attraversando un periodo complicato – spiegano dalla Crotta – principalmente dovuto alla crisi economica; il consumatore è meno disposto a spendere per un vino "più costoso", in più, essendo i passiti generalmente dei vini da fine pasto e con un grado alcolico importante, a volte vengono saltati per evitare di superare i limiti consentiti per poi mettersi alla guida. Bisogna però dire che nel nostro punto vendita, nelle enoteche e nei ristoranti di un certo livello il prodotto va ancora bene. Questo riconoscimento contribuirà ad incrementare ulteriormente questo mercato. La viticoltura e l’enologia valdostana sono realtà ormai apprezzate sia a livello nazionale sia internazionale. Questi risultati sono un messaggio stimolante da trasmettere alle giovani generazioni in cerca di occupazione: in un territorio come il nostro, malgrado le difficoltà, si possono ottenere grandi soddisfazioni sia in termine qualitativi che di reddito».