Cervino CineMountain al via con 58 pellicole in concorso

24 Luglio 2024

Nel cuore di Breuil-Cervinia, dove nelle scorse settimane si è lavorato a ritmi serrati per riportare tutto alla normalità dopo l’alluvione di fine giugno, è tutto pronto per il Cervino CineMountain, il festival del cinema di montagna che dal 27 luglio al 3 agosto riunirà il meglio della cinematografia di settore dell’ultima stagione, tra imprese alpinistiche e popoli ai confini del mondo, raccontate nelle 58 pellicole in concorso (con 25 anteprime di cui 4 mondiali, 3 internazionali, 3 europee e 15 italiane), nei 4 film in VR nelle matinées culturali e nelle grandi serate.

A salire sul palcoscenico della XXVII edizione, organizzata con il sostegno dell’Assessorato del turismo, sport e commercio della Regione autonoma Valle d’Aosta, del Consiglio Valle e del Comune di Valtournenche, saranno grandi alpinisti come Tamara Lunger, Marco Confortola, Kurt Diemberger, Hervé Barmasse, la climber Nina Caprez, il funambolo Antoine Le Menestrel, scrittori come Mirella Tenderini ed Enrico Camanni, l’ideatore di Slow Food Carlo Petrini e i registi delle pellicole in concorso, tra i quali Nicolò Bongiorno. E poi i 6 Grand Prix des Festival Conseil de la Vallée, che si contenderanno l’Oscar del cinema di montagna, gli appuntamenti per i più piccoli e tutto intorno lo splendido scenario del Cervino, tra trekking, passeggiate, escursioni e perché no, lo sci nell’unica località italiana dove è possibile scivolare sulla neve anche in estate.

Novità di quest’anno sarà il Prix CVA – Montagnes d’énergie, per il miglior film a tematica energetica e ambientale, intitolato alla CVA, una delle più importanti realtà italiane nel settore della green energy che da quest’anno sarà tra i sostenitori del festival.

Il Cervino CineMountain conferma la sua vocazione, quella di celebrare un cinema di montagna in continua evoluzione, capace di raccontare i nostri tempi con creatività e rigore stilistico, senza rimanere relegato nel ghetto di una cinematografia marginale e nelle pastoie della ripetizione di un immaginario stereotipato. Perché non esiste un cinema di montagna, ma i mille volti della montagna nel cinema. Una montagna che è allo stesso tempo fragile, come lascia intendere anche la scelta di utilizzare l’immagine grafica (realizzata da Tullio Macioce, ndr) di un uovo schiuso, con il profilo delle montagne ripreso dal guscio frantumato, e che spinge la comunità che la abita a prendersene cura e a sviluppare capacità di adattamento e conservazione.

 

Tamara Lunger

GLI APPUNTAMENTI DA NON PERDERE

Mountain Telling | sabato 27 ore 21:00 e domenica 28 luglio, ore 20:30 – Centro Congressi Valtournenche

Ad aprire il festival anche quest’anno saranno gli appuntamenti con Mountain Telling, il panel ideato e realizzato in collaborazione con la Film Commissione Valle d’Aosta dedicato al racconto e alla rappresentazione della montagna al cinema. Si partirà sabato 27 luglio con “Io vivo altrove”, film di debutto alla regia di Giuseppe Battiston, una commedia sul ritorno alla natura ispirata a “Bouvard e Pécuchet” di Flaubert. Un’improvvisa eredità spinge Fausto a proporre ad un amico di mollare tutto e trasferirsi nelle campagne del Friuli, praticando l’agricoltura e cercando l’indipendenza economica. Volenterosi ma inetti, i due provano inutilmente a imparare il mestiere di agricoltori. Giuseppe Battiston è un attore, regista, scrittore e sceneggiatore nato il 22 luglio 1968 ad Udine (Italia), ha vinto, nel corso della sua carriera, tre David di Donatello (2000, 2009, 2011) e due Nastri d’Argento (2011 e 2016). Nel 2019 ha ricevuto il premio come miglior attore al Torino Film Festival per il film “Il grande passo”.

A seguire, domenica 28 luglio, protagonisti i film valdostani con quattro delle opere realizzate nell’ultima stagione: AGNUS DAY di Giuseppe Isoni, AU REVOIR MELOGRANO di Giacomo Pedrotti, API di Luca Ciriello e SEGNALI DI VITA di Leandro Picarella.

Giuseppe Battiston

K2, il diamante oscuro | 31 luglio, ore 21:00 – Centro Congressi Valtournenche

Cuore del programma sarà l’appuntamento con K2, il “diamante oscuro”, la montagna che racconta tragedie e record, conquistata per la prima volta solo tre anni fa nella stagione invernale. Nel giorno in cui si celebra il 70° da quel 31 luglio 1954 in cui una spedizione italiana raggiunse la vetta, il Cervino celebra quell’avventura, condita da atti di eroismo e polemiche durate decenni, con alcuni dei protagonisti delle imprese sulla seconda vetta più alta della Terra: Tamara Lunger, Marco Confortola e Kurt Diemberger, tre nomi dell’alpinismo ai quali la “montagna più pericolosa del mondo” ha mostrato la sua faccia più buia, insieme alla scrittrice Mirella Tenderini.

Cervinia notre amour | 1 agosto ore 22:00, Via Carrel Breuil-Cervinia

Nella via centrale di Cervinia, danneggiata dalla piena del torrente avvenuta nella notte tra sabato 29 e domenica 30 giugno, il Cervino CineMountain propone una proiezione all’aperto per celebrare la forza della comunità e la sua capacità di reazione, con un film-simbolo della Cervinia cinematografica: Grande slalom per una rapina (Snow Job), film del 1972 di George Englund ambientato sui ghiacciai e sulle piste della località ai piedi del Cervino.

Cerimonia di premiazione | 3 agosto ore 21:00 Piazzetta delle Guide Valtournenche

La suggestiva piazzetta sarà come consueto teatro della consegna dei premi e di una performance di teatro d’ombre a cura di Anusc Castiglioni e Silvio Gioia che proietteranno effetti di luci e ombre colorate riprodotte con tecniche analogiche, consapevoli che ancora oggi, nonostante le tecniche più evolute di proiezione digitale, l’ombra, nella sua formula più semplice e pura, esercita un grande fascino onirico ed emotivo sugli spettatori di tutte le età.

Enrico Camanni

LES MATINÉES LETTERARIE

Tornano anche gli incontri con i grandi scrittori e la letteratura di montagna. Tra gli appuntamenti segnaliamo la prima delle matinées, in programma domenica 28 luglio (ore 11:00 Piazzetta delle Guide, Valtournenche) vedrà protagonista Enrico Camanni, autore del libro “La Montagna Sacra” (Editori Laterza, 2024), che indagherà sul senso del limite nell’utilizzo attuale e futuro della montagna.

A seguire, venerdì 2 agosto (ore 11:00 Piazzetta delle Guide, Valtournenche) Carlo Petrini, ideatore di Slow Food, dialoga con Hervé Barmasse, da sempre impegnato nella diffusione di una cultura della montagna. Insieme cercheranno uno spazio e un tempo per la lentezza in un mondo ad alta velocità: sarà il cibo, con la metodicità e la pazienza del raccolto, con una nuova attenzione nei confronti della terra, con una cultura dei pascoli orientata alla rigenerazione della montagna, o sarà proprio quest’ultima, con il suo sguardo lungo e aperto, con il suo vivere scandito dal passo lento. Insieme ai protagonisti si parlerà del vivere sostenibile, nel rispetto del territorio che ci ospita, di cibo e cultura della coltivazione e dell’allevamento, per trovare il tempo e lo spazio per “rallentare”.

 

Carlo Petrini

 

GRAND PRIX DES FESTIVALS CONSEIL DE LA VALLÉE I CANDIDATI ALL’OSCAR DEL CINEMA DI MONTAGNA

Da ventisette anni il Cervino CineMountain, il festival internazionale del cinema di montagna più alto d’Europa assegna il Grand Prix des Festivals Conseil de la Vallée, ormai riconosciuto come l’Oscar di settore, il più atteso tra i premi che saranno attribuiti alle varie categorie del Concorso Internazionale. Scelte dal selezionatore Gian Luca Rossi e dai direttori artistici Luisa Montrosset e Luca Bich, quest’anno saranno sei le pellicole candidate, già vincitrici di festival di montagna in giro per il mondo, tutte appartenenti all’IAMF e ci offrono una panoramica ricca e variegata delle molteplici relazioni tra l’uomo e la montagna. Attraverso le lenti dei cineasti, veniamo trasportati in un mondo dove la natura non è solo un palcoscenico spettacolare, ma anche una forza potente che influenza e ispira la nostra esistenza. Che si tratti di denunciare il cambiamento climatico, celebrare le avventure più epiche o esplorare la solitudine delle vette, questi film ci invitano a riflettere sulla nostra connessione con il pianeta e sul nostro posto in esso.

La difesa dell’ambiente è al centro di MONGOLIE, LA VALLÉE DES OURS, del regista iraniano Hamid Sardar, in anteprima italiana al Cervino CineMountain. La pellicola racconta l’eroica battaglia di un guardiacaccia mongolo direttore dell’area protetta della Taiga Rossa, per la tutela della fauna selvatica e della natura.

PARADISE, del russo Alexander Abaturov, è un film potente e immersivo che ci fa vivere in prima persona le devastanti conseguenze del cambiamento climatico delle regioni artiche, nel cuore della taiga siberiana.

In POSTCARDS FROM THE VERGE, della regista Natalia Koniarz, torna il tema della pandemia a fare da sfondo ad una relazione in crisi e al tentativo dei protagonisti di salvarla. La pellicola di grande impatto visivo segue una coppia di registi polacchi, in viaggio in bicicletta attraverso le Ande, rimasta bloccata a causa della diffusione del Covid al confine tra Bolivia e Cile per 14 mesi, affrontando tempeste, fulmini e freddo intenso.

Michael Dillon è un grande maestro del cinema di montagna ed esplorazione e nei suoi 50 anni di carriera ha diretto sei premiatissimi documentari. Il suo THE GREAT WHITE WHALE ripercorre un’epica avventura, una memorabile sfida alla più “esplosiva” delle montagne, un vulcano innevato alto novemila piedi nel profondo del selvaggio Oceano Antartico, a metà strada tra l’Australia e l’Africa.

In TO THE HILLS & BACK, dell’americano Mike Quigley, in anteprima italiana al Festival, due generazioni si confrontano su quanto vale davvero raggiungere la vetta su quale sia il prezzo accettabile per affrontare la furia della montagna. Una guida alpina e sua figlia si incontrano e si confrontano sul passaggio di consegne e sull’eredità degli alpinisti del passato, alcuni scomparsi troppo presto.

La montagna sa essere matrigna sì, ma anche madre capace di proteggere chi la sceglie come un rifugio. Nel suo UN PASTEUR, Louis Hanquet ci regala l’ipnotizzante ritratto di un giovane uomo, il pastore Félix, che ha fatto una scelta esistenziale, quella di vivere una vita senza tempo, in un mondo lontano da tutto e da tutti, nel paesaggio maestoso dell’Alta Provenza.

Cervino CineMountain 2024

IL CONCORSO INTERNAZIONALE

Come ogni anno, oltre al Grand Prix des Festival, la giuria del Cervino CineMountain assegnerà anche i vari premi delle varie categorie nel Concorso Internazionale: Premio SONY per la miglior fotografia; Premio Montagne d’Italia per il miglior film italiano; Premio Montagnes du Monde per il miglior film straniero; Premio Montagne Tout Court per il miglior cortometraggio. Ma come ogni anno ci anche il pubblico sarà chiamato a scegliere il suo preferito così come la speciale giuria formata dai più giovani, che giudicheranno le pellicole della categoria CineMountain Kids. E infine alla giuria CAI spetterà invece l’assegnazione dell’importante Premio per il miglior film d’alpinismo.

I film candidati nel Concorso Internazionale

Al centro degli otto giorni di programmazione ci saranno i 24 film del concorso internazionale e i 12 della categoria Versante Sport, che saranno accompagnati dai registi, sceneggiatori, attori e produttori che hanno scelto il festival ai piedi della Cervino per incontrarsi e presentare le loro opere. I film concorrono all’assegnazione dei vari premi di categoria: Premio SONY per la miglior fotografia; Premio Montagne d’Italia per il miglior film italiano; Premio Montagnes du Monde per il miglior film straniero; Premio Montagne Tout Court per il miglior cortometraggio. Ma come ogni anno ci anche il pubblico sarà chiamato a scegliere il suo preferito così come la speciale giuria formata dai più giovani, che giudicheranno le pellicole della categoria CineMountain Kids. E infine alla giuria CAI spetterà invece l’assegnazione dell’importante Premio per il miglior film d’alpinismo.

Il Cervino CineMountain pone da sempre il suo occhio attento sulle Terre Alte, sulla necessità di diffondere una cultura della montagna orientata alla difesa di un territorio tanto bello quanto fragile, come dimostrano anche i recenti accadimenti. E proprio per questo, dall’edizione XXVII, tra i sostenitori del Festival ci sarà anche CVA, una delle più importanti realtà italiane nel settore della green energy, alla quale è intitolato il Prix CVA – Montagnes d’énergie, per il miglior film a tematica energetica e ambientale.

 Il tema ambientale continua ad essere protagonista anche della selezione cinematografica, indagato e raccontato in tutti i suoi aspetti nei film provenienti da ogni angolo del mondo. È un ritorno alla natura quello del protagonista di 3MHW, che ha scelto di fissarsi un limite massimo alla quantità di energia che vuole consumare nella sua vita. E se ci sono ghiacciai che sciogliendosi sembrano quasi piangere, come racconta magistralmente il sound designer Ludwig Berger in CRYING GLACIER (anteprima italiana), in visita al Morteratsch, sulle Alpi Svizzere, altri, artificiali, sono fonte essenziale di acqua per la vita e l’agricoltura delle popolazioni dello Zanskar colpite dalla siccità, come racconta THE ICE BUILDERS. Cosa succederà alla montagna se non la difendiamo? Se lo chiede la protagonista di DEATH OF A MOUNTAIN, mentre tutto intorno la guerra scuote i ricordi di un’infanzia felice. HOLDING UP THE SKY segue la vita da attivista di Davi Kopenawa sciamano, capo tribù e noto portavoce degli Yanomani, ma soprattutto un ambientalista in lotta contro i colonizzatori bianchi che distruggono la foresta pluviale. Attivisti e ambientalisti sono anche i giovani protagonisti di ONCE UPON A TIME IN A FOREST, che portano sulle spalle la responsabilità di difendere le foreste finlandesi da una politica di distruzione.

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Naturalmente, non mancano le opere dedicate all’alpinismo e agli sport di montagna, con i ritratti di atleti di fama – come Sir Chris Bonington (COLD EMBRACE) e Nina Caprez, iconica climber svizzera (ANDREA, anteprima internazionale).  Né le storie di chi la montagna la vive ogni giorno, che sia tra le miniere in Quebec (ASBESTOS, anteprima europea), dentro le comunità alle prese con l’inverno artico (HAVE YOU SEEN HER, anteprima italiana), tra le rocce di Musoma, in Tanzania, all’interno del centro per bambini Jipe Moyo (MOYO), o in Perù, tra le pieghe del conflitto armato (OVEJAS Y LOBOS). E neppure gli sguardi sulle vette italiane, sulla sua storia e i suoi personaggi come Erri De Luca, alle prese con la sua vecchiaia (L’ETÀ SPERIMENTALE), Toni Gobbi (LA TRACCIA DI TONI – TONI GOBBI DA CITTADINO A GUIDA ALPINA), Mirella Tenderini (MIRELLA D’ARTE E DI MONTAGNA), Francesco De Marchi, primo a scalare il Monte Corno, in Abruzzo (MONTE CORNO – PAREVA CHE IO FUSSI IN ARIA). Ma anche stori di gente comune come Antonio, che lotta per continua a pascolare il suo bestiame sul Monte Cervati (NESSUN POSTO AL MONDO), Wilfred, anziano membro della popolazione indigena Cree del Canada (WILFRED BUCK, anteprima italiana), Claudia, un’immigrata portoghese al lavoro in Airbnb sulle Alpi svizzere (PLEASE MAKE IT WORK).

La montagna è guaritrice per Sebastian Kuhn, affetto da ADHD (CLARITY, anteprima italiana), è teatro perfetto per i racconti fantastici di un nonno venezuelano (AUDIO & THE ALLIGATOR, anteprima italiana), delimita i confini del mondo di un cane legato a una lunga corda (LA BRIDE), fa da sfondo alla scalata di Madeleine Sorkin sulla più difficile via su roccia sopra i 4000, raccontata in un documentario animato (BODY OF A LINE) e infine fa da sfondo all’incredibile esperienza di un pittore e un fotografo che per mesi attendono di immergersi nella vita dei lupi (AMONG THE WOLVES, anteprima italiana).

Torna anche quest’anno l’appuntamento con l’adrenalina dei film selezionati nella categoria Versante Sport: dall’alpinismo alle arrampicate su ghiaccio, dalla mountain bike allo skateboard, dallo sci al volo con la tuta alare, la montagna fa da sfondo alle imprese al limite dei protagonisti delle 12 pellicole selezionate quest’anno. Tra queste anche TDR2024, il film di Nicolò Bongiorno sul Tour du Rutor, una tra le più spettacolari e moderne gare scialpinistiche, e ESCALADE GIVRÉE, che vede protagonista e regista Antoine Le Menestrel alle prese con il ghiaccio.

Cervino CineMountain

UN’EDIZIONE A MISURA DI BAMBINO

Cinema, arrampicata, merende letterarie: torna più ricca che mai la sezione del festival dedicata ai più giovani, accompagnandoli per tutta la durata del festival in un susseguirsi di visioni, esperienze, incontri e scoperte, che riveleranno tutto l’incanto della montagna ai piccoli ospiti.

Saranno 16 i cortometraggi animati selezionati per la categoria CineMountain Kids, provenienti dai più importanti festival internazionali per raccontare la montagna con gli occhi dei bambini ai quali spetterà il compito di assegnare il “Premio del Pubblico Kids”.

Dopo il grande successo dello scorso anno, si rinnova l’appuntamento con Born To Climb, il pomeriggio dedicato all’arrampicata per i più piccoli, ma anche a chi vuole avvicinarsi per la prima volta a questa disciplina, accompagnati da tre istruttori d’eccezione: la climber svizzera Nina Caprez, Don Paolo Paone, parroco alpinista di Valtournenche, e Hervé Barmasse.

Novità di questa edizione 2024 è il nuovo format “Les Goûters” che propone due incontri letterari pomeridiani per ragazzi, accompagnati da una merenda offerta dal festival a tutti i partecipanti. Si partirà domenica 28 luglio con la scrittrice Sarah Savioli, maestra del genere mystery, che parlerà di storie, di enigmi e di indagini a partire dal suo ultimo romanzo per lettori e lettrici giovani e giovanissimi Delitto alla Tesla Academy (Feltrinelli Kids, 2023). Mercoledì 31 luglio il secondo appuntamento vedrà protagonista il fumettista e illustratore Stefano Tartarotti, autore di Un giorno da cana e Una notte da cana, ambientati sugli Appennini, con trame e sottotrame curiose e divertenti che i giovani lettori sono chiamati a seguire, mettendosi nei panni dell’intrepida cagnolina Lucy e degli animali suoi amici.

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