Dalle montagne alla Luna: il Cervino CineMountain racconta le storie di chi sfida l’impossibile

30 Luglio 2019

Un nuovo logo, proposto dal designer Mario Cavuto, e un’immagine studiata ad hoc, realizzata da Arnica Design , per una sfida verso l’impossibile: il cosmonauta come l’alpinista, capaci entrambi di spingersi oltre limiti che sembravano invalicabili. La XXII edizione del Cervino CineMountain, che torna dal 3 all’11 agosto 2019, sceglie di celebrare i 50 anni dall’allunaggio con tante sorprese in un evento che accoglie grandi ospiti e si espande sul territorio valdostano in un percorso che parte da Breuil-Cervinia e Valtournenche per unirsi ad Antey-Saint-André, Chamois e Torgnon.

Il meglio del cinema di montagna si affianca agli incontri con ospiti come Erri De Luca e Nives Meroi, Hervé Barmasse, Fausto de Stefani e la biologa Maria Sole Bianco, il “sand artist” Massimo Ottoni, Piero Chiambretti e Beppe Gandolfo e tanti altri.

Nato nel 1998, il Festival internazionale di film di montagna più alto d’Europa è organizzato con il sostegno del Consiglio regionale della Valle d’Aosta, dell’Assessorato del turismo, sport, commercio, agricoltura e beni culturali della Regione autonoma Valle d’Aosta e dei comuni di Valtournenche, Antey-Saint-André, Chamois, Torgnon e con il contributo della Fondazione CRT.

La XXII edizione affianca cinema ed esplorazione di temi diversi: dal cinquantenario dello sbarco sulla Luna ai settant’anni dalla scomparsa del Grande Torino, dalla tutela della montagna più fragile alla ricerca astronomica e scientifica, passando inevitabilmente dall’arrampicata e dai suoi protagonisti più celebri.

Come ogni anno, il festival riunisce in cartellone tutti i film vincitori dei festival del circuito dell’International Alliance for Mountain Film, da quello di Trento a quello di Katmandu, passando per le rassegne più importanti di tutto il pianeta. Il programma propone 68 film, tra i quali 24 anteprime (tra nazionali e internazionali) per un totale di 32 ore di proiezioni in 10 giornate. Le opere concorrono per assegnarsi i tre premi in palio: Concorso internazionale, CineMountain Kids e soprattutto Grand Prix des Festivals-Conseil de la Vallée, l’“Oscar del cinema di montagna”. È una sintesi della migliore e più recente produzione cinematografica internazionale dedicata al tema: i film che hanno fatto incetta di premi confluiscono in questa sintesi che racconta lo “stato dell’arte” della filmografia di montagna.

Gli appuntamenti

Non c’è solo la montagna, al centro di questa edizione del Festival, curata dal direttore artistico Gianluca Rossi. Ad alzare il sipario sulle grandi serate della kermesse, sabato 3 agosto, è l’emozionante racconto della storia del Grande Torino a 70 anni dalla sua scomparsa, dai successi alla tragedia di Superga del 7 maggio 1949. A celebrare il ricordo dei più grandi campioni dell’epoca sono Piero Chiambretti e Beppe Gandolfo, gli ex calciatori Antonio ComiClaudio SalaEnrico AnnoniPasquale Bruno e l’ex tecnico della nazionale di pallavolo italiana, il torinese Mauro Berruto.

Erri De Luca, Nives Meroi e il fisico Fabio Truc sono accomunati da una passione, quella per le “Montagne del silenzio”. Insieme, nella serata di martedì 6 agosto, raccontano il loro vivere una montagna intima, nella quale si va alla ricerca della solitudine e ci si fonde con la natura.

Da sempre l’obiettivo del festival è raccontare la montagna come patrimonio, un bene fragile dal punto di vista ambientale, che richiede una consapevolezza particolare. Sul palco del Cervino CineMountain giovedì 8 agosto si confrontano le storie e le esperienze di chi vive e di chi studia le “terre alte”. Protagonisti della serata sono gli alpinisti Hervé Barmasse, figlio del Cervino, e Fausto de Stefani, il secondo alpinista italiano dopo Messner e il sesto al mondo ad aver scalato tutti i quattordici 8.000, Michele Freppaz, nivologo ed esperto di suoli d’alta quota, ricercatore e professore associato presso l’Università di Torino, Luca Albrisi, snowboarder, amante dell’alta quota e fervente ecologista, e la biologa marina Maria Sole Bianco, punto di riferimento internazionale per le politiche legate alla tutela dell’ambiente marino.

Quattro italiani e tre pakistani sono sopravvissuti incredibilmente a una valanga che li ha travolti nella valle di Ishkoman, a 5.300 metri di altezza, nel distretto di Ghizer, in Pakistan, lo scorso giugno. Tra questi il capo spedizione, Tarcisio Bellò, che ha riportato fratture multiple ed è al Cervino CineMountain nella matinée di domenica 11 agosto, per raccontare – insieme ad un altro alpinista di fama internazionale, Marco Camandona – questa esperienza che è solo una tra quelle che hanno funestato le ultime tragiche due stagioni sulle vette del mondo, con la scomparsa di alcuni tra i più grandi nomi dell’alpinismo di oggi.

La Luna è quindi al centro anche della serata finale, sabato 10 agosto: uno spettacolo che ripercorre, con un countdown raccontato dal divulgatore scientifico Andrea Bernagozzi, la storia del profondo legame tra l’uomo e la Luna, da Galileo a Keplero fino al sogno realizzato dall’Apollo 11, accompagnato dalla “sand art” di Massimo Ottoni, che realizza immagini incredibili e suggestive “dipingendo” la sabbia con le mani.

E poi le presentazioni delle ultime novità editoriali, la libreria del festival e lo splendido scenario del Cervino, tra trekking, passeggiate, escursioni e perché no, lo sci nell’unica località italiana dove è possibile scivolare sulla neve anche in estate.

La giuria della XXII edizione

L’arduo compito della selezione è assegnato quest’anno a una giuria di grandi esperti del settore: Paola Piacenza, attualmente nello staff di Io Donna, il settimanale del Corriere della Sera, per la quale si occupa delle pagine di cinema, cultura ed esteri; dal 2005 cura la rubrica di critica di cinema per la trasmissione Piazza Verdi di Rai Radio3; Michael Pause, produttore per la radiotelevisione pubblica bavarese di più di 150 film per un programma dedicato all’alpinism e direttore artistico del Tegernsee International Mountain Film Festival e Fulvio Mariani, con la sua casa di produzione Iceberg-Film, specializzata in documentari d’avventura, ha catturato, con inquadrature mozzafiato, le più grandi imprese alpinistiche ed esplorative degli ultimi decenni.

 

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