#ricominciamodanoi: Iseco SpA, al servizio dell’ambiente in Valle d’Aosta
Iseco è una consolidata realtà industriale valdostana, attiva da 35 anni e con oltre 50 dipendenti.
La Società si occupa della progettazione, costruzione e gestione di impianti industriali per l’erogazione di servizi pubblici nel settore ecologico-ambientale: dal trattamento delle acque reflue urbane al recupero e alla valorizzazione degli scarti delle lavorazioni casearie.
Da circa tre anni Iseco è soggetta alla direzione e al coordinamento di Acea SpA, multi-utility integrata a maggioranza pubblica, leader nel mercato nazionale, quotata in Borsa dal 1999 e attiva nella gestione e nello sviluppo di reti e servizi nei settori dell’acqua, dell’energia e dell’ambiente. In particolare, Iseco è partecipata per l’80% da Acea Ambiente Srl ed è accorpata all’Unità industriale “Waste to Material” dell’area Ambiente di Acea SpA, insieme alle società del gruppo più impegnate nell’attuazione dell’obiettivo strategico del Recycling, con particolare attenzione agli investimenti e alla ricerca nel settore ambientale, in coerenza con i principi di sostenibilità della Circular Economy.
La Società opera esclusivamente nel mercato non regolato e si aggiudica i contratti con gare ad evidenza pubblica: gli ottimi risultati conseguiti sono il frutto di credibilità e di solidità industriale, di conoscenza dei problemi ambientali in territorio alpino e del duro lavoro di una squadra di tecnici e operai, tutti valdostani, che sono il motore e l’anima dell’azienda.
L’integrazione di Iseco nelle dinamiche industriali del gruppo di appartenenza, a supporto dello sviluppo di investimenti con ricadute locali in termini di occupazione e di miglioramento dei servizi, è l’espressione dell’esigenza di Acea di dare risposte efficienti alle legittime istanze che emergono dal territorio e dalle comunità. A livello operativo, l’obiettivo è assicurato dal coordinamento che può esercitare il presidente Michele Zenato come responsabile nazionale dell’unità industriale “Waste to Material” e dalla sua partecipazione anche nei Consigli di Amministrazione delle società affini.
Come avete gestito il lavoro in questa emergenza?
Con prudenza e coraggio: adottando cioè tutte le misure di contenimento dell’epidemia, ma anticipando di almeno due settimane le disposizioni e i suggerimenti introdotti dai ben noti DPCM, rispetto ai quali siamo sempre rimasti un passo avanti. L’analisi della situazione mi ha spinto ad applicare tempestivamente misure analoghe a quelle poi fissate a livello nazionale, e tutto è filato liscio.
Ovviamente non ci siamo mai fermati. E non mi riferisco solo all’ormai noto smart working, ma soprattutto al lavoro dei nostri tecnici e operai in presenza negli impianti, ovvero i depuratori acque reflue valdostani, che assicurano la tutela dei nostri corsi d’acqua, o il centro essiccamento siero di Saint Marcel, che permette ai nostri caseifici di continuare a produrre nel rispetto dell’ambiente. Per assicurare la continuità dei servizi erogati, non abbiamo inoltre interrotto le attività complementari, e quindi il trasporto di rifiuti speciali, il nostro laboratorio di analisi e le manutenzioni elettromeccaniche, che sono negli anni diventate un punto di forza della nostra azienda e che ci permettono di competere a livello nazionale in gare di appalto di costruzione di impianti a tecnologia complessa nel settore ambientale.
Avete lavorato a qualche progetto particolare in questo periodo di forzato isolamento”?
Abbiamo innanzitutto fatto il nostro dovere, ossia rispettato le obbligazioni contrattuali con le pubbliche amministrazioni locali: i servizi sono sempre stati correttamente erogati, e gli impianti hanno assicurato il rispetto dei limiti autorizzati.
Tra le attività di produzione abbiamo sviluppato ulteriormente una lavorazione che attualmente ci distingue a livello nazionale: l’essiccamento per conto terzi di uno speciale concentrato di siero-proteine del latte destinato alla produzione di integratori alimentari. Il nostro impianto è certificato in materia di sicurezza alimentare ed è accreditato per l’esportazione in molti paesi del mondo, inclusa la Repubblica popolare cinese.
Avete sostenuto attività che operano nello sviluppo sostenibile, quanto conta l’impegno verso gli altri?
L’impegno dell’azienda non si limita agli interventi a contrasto degli effetti della pandemia, ma resta fedele ai suoi caratteri. Quest’anno, ad esempio, Iseco realizzerà con Acea Ambiente e con Demap, l’azienda torinese dell’unità Acea “Waste to Material” specializzata nella selezione delle plastiche da raccolta differenziata, una bella sponsorizzazione in sostegno al Convitto Nazionale “Umberto I” di Torino, una scuola statale impegnata nella promozione degli obiettivi dell’Agenda 2030 delle Nazioni Unite per lo Sviluppo sostenibile. Nell’ambito del progetto “Trasformare il nostro mondo”, la Scuola ha già messo in atto azioni concrete ad alto grado di partecipazione studentesca, e aderito a iniziative come «M’illumino di Meno». Ora ha ideato il progetto «Il Convitto per la Terra: una scuola sostenibile», destinato a diminuire drasticamente l’impatto dei servizi interni sulla produzione di rifiuti, e sulla riduzione del consumo energetico. In questo momento, in cui la scuola come ambiente educativo e relazionale sta emergendo con forza come oggetto di ragionamento complessivo nel Paese, siamo lieti di poterci impegnare per sostenere azioni come queste, che confidiamo possano avere una ricaduta anche nella trasformazione profonda della mentalità e del senso di responsabilità dei bambini e dei ragazzi (il Convitto accoglie studenti di tutte le età, dalla primaria ai licei) nei confronti dei problemi dell’approvvigionamento energetico e dello sviluppo sostenibile.