Riduzione tempi di attesa: l’accordo con Sallanches per ora non decolla
Siglato nel gennaio scorso, l’accordo con l’ospedale di Sallanches per interventi di colecistectomia e di rimozione di cisti sacrali, non sembra al momento incontrare il favore dei valdostani. Ad oggi infatti un solo paziente dei 15 selezionati ha accettato di essere operato all’Ospedale di Sallanches. A spiegarlo in Consiglio Valle l’Assessore regionale alla Sanità Carlo Marzi, rispondendo ad una iniziativa di Erika Guichardaz di Pcp, facendo il punto della situazione sui tempi di attesa in Valle d’Aosta per i due interventi.
417 valdostani sono in attesa al momento di una colecistectomia, di cui 19 hanno priorità massima, 137 alta, 146 media e 115 normale. Il tempo medio di attesa nel 2023 è di 271 giorni. Peggio va a chi deve esser sottoposto alla rimozione di cisti sacrali. In questo caso i tempi di attesa medi sono di 325 giorni. Ad attendere un intervento sono 111 valdostani (1 a priorità massima, 23 alta, 53 media e 34 normale).
Da inizio anno l’Ospedale Parini è riuscito a dar corso a 37 interventi di colecistectomia e a 3 interventi di rimozione di cisti sacrali.
Tempi di attesa e numero di interventi sono legati alla carenza di gastroenterologi, che Regione e Usl stanno cercando di individuare. Problema non semplice, ha ammesso l’Assessore Marzi, scusandosi con i valdostani per la situazione.
L’accordo con l’ospedale di Sallanches
Passa anche dalla Francia lo sforzo dell’Azienda Usl di abbattere le liste d’attesa per alcune prestazioni chirurgiche. Un primo accordo è stato siglato il 18 gennaio 2023 con un Ospedale francese, uno degli “Hôpitaux du Pays du Mont-Blanc” (HPMB), a Sallanches.
L’obiettivo è la collaborazione tra i due Ospedali al fine di provvedere alla riduzione delle liste di attesa di Chirurgia Generale a favore di pazienti che sono in attesa di essere sottoposti ad intervento di colecistectomia e di rimozione di cisti sacrali.
Les HPMB, a differenza di altre strutture italiane, hanno la possibilità di garantire tempi di attesa più brevi. L’attività, che potrà subire variazioni sulla base di eventuali nuove esigenze, verrà eseguita nel rispetto dei criteri di appropriatezza previsti dalla normativa, dei protocolli sanitari e delle indicazioni internazionali e nazionali.
“Questo accordo è un passo importante verso la collaborazione transfrontaliera nell’ambito dell’assistenza sanitaria tra strutture vicine che condividono un territorio alpino comune e che possono creare sinergie e progetti insieme per continuare a garantire la qualità dell’assistenza sanitaria – commenta il Direttore Generale dell’USL, Massimo Uberti. Si tratta di una fase embrionale che ci permetterà, in futuro, di ampliare la collaborazione in entrambi i sensi. È anche un modo per mostrare che per la Sanità essere terra di confine non è solo uno svantaggio, ma può diventare valore”.
“La collaborazione è sempre un arricchimento per il Sistema, sia per i servizi erogati al paziente sia per le équipe mediche coinvolte. Credo molto in questa iniziativa” spiega il dottor Paolo Millo, direttore della Struttura Complessa Chirurgia Generale.
Il Direttore Generale di HPMB, Jean-Rémi Richard, spiega che “la collaborazione tra le due Aziende sanitarie siglata da questo primo documento apre la strada anche per un interscambio professionale, di formazione per medici e paramedici, di protocolli e di ricerca clinica e scientifica. L’idea è presentare dei progetti sul sistema Alcotra. Rispetto ai pazienti ci sono settori, come l’oculistica, che ci interessa. Mentre sulla formazione, all’Ospedale Parini c’è il robot Da vinci, un sistema tecnologico innovativo che noi non abbiamo”.
Soddisfatto anche l’Assessore regionale alla Sanità Roberto Alessandro: “Abbiamo caldeggiato fortemente questa collaborazione transfrontaliera, con una struttura ospedaliera che è più vicina di quanto siano la maggior parte degli Ospedali piemontesi, per dare una risposta immediata a criticità relative ai tempi di attesa degli interventi chirurgici, dopo aver comunque tentato con esito negativo di formalizzare collaborazioni con strutture sanitarie piemontesi.”