Al “Parini” un innovativo intervento chirurgico dell’équipe di Urologia
L’équipe di Urologia dell’Ospedale “Parini” di Aosta ha effettuato un complesso intervento chirurgico multiplo mettendo a punto una tecnica innovativa di posizionamento di protesi peniena tricomponente e sfintere urinario per via combinata perineale e infrapubica in un paziente che dopo l’asportazione della prostata soffriva di incontinenza urinaria e deficit erettile.
L’intervento è stato eseguito il 29 marzo dall’andrologo Emanuele Baldassarre, dal direttore della SC Urologia Emanuele Castelli, e dalla dott.ssa Asia Sabatino, specializzanda in Urologia dell’Università di Torino. Il paziente, un sessantenne proveniente da fuori regione, sta bene e ha avuto un buon decorso post operatorio.
“Si tratta del primo intervento al mondo di questo tipo perché abbiamo proceduto con l’approccio classico per via perineale dello sfintere urinario utilizzando l’incisione infrapubica attualmente in uso per la protesi peniena. Il passaggio per via infrapubica permette una ripresa postoperatoria molto veloce, in quando non viene interessato lo scroto” spiega il dottor Baldassarre.
“In casi di deficit erettile e incontinenza urinaria severa post prostatectomia, come in questo paziente, si può scegliere se posizionare prima la protesi peniena o lo sfintere, in base a quale problematica riveste un maggiore impatto sulla qualità della vita del paziente stesso – dice il dottor Baldassarre -. In casi selezionati, come questo, i due interventi possono essere eseguiti in simultanea e generalmente viene scelta una tecnica per via penoscrotale, che comporta due ore di lavoro in una zona molto delicata a livello nervoso e non appare anatomicamente ottimale per entrambi i dispositivi. Da qui nasce l’idea di combinare l’approccio classico perineale, con quello infrapubico: dare al paziente l’optimum da entrambe le tecniche”.
Nei prossimi giorni è previsto un altro intervento analogo su un paziente valdostano e la tecnica verrà presentata a livello nazionale ed internazionale nei prossimi appuntamenti del settore: un convegno a Roma a giugno e un altro a Dubai a settembre. La nuova procedura si inserisce in un percorso di crescita dell’andrologia valdostana, fondata circa 30 anni fa dal dottor Teresio Enria, morto di recente.
“Oggi il nostro Centro – sottolinea Baldassarre – sta utilizzando, da circa 6 mesi, la nuova tecnica mininvasiva infrapubica per la protesi peniena attraendo numerosi pazienti da fuori regione, anche perché la Regione Autonoma Valle d’Aosta è una delle pochissime in Italia che prevede questi interventi (in un numero limitato) all’interno dei LEA”.
La Valle d’Aosta ha inoltre ospitato a ottobre 2021, in piena pandemia, il Congresso macroregionale Lombardia-Piemonte-Valle d’Aosta di Andrologia, uno dei primissimi in presenza e tra tre settimane ospiterà i lavori del NAU, Congresso Nazionale di Andrologia, che si terrà il 20-21 aprile alle funivie Skyway di Courmayeur. Il titolo è “Climate change: the future is NAU” e verterà sugli effetti del cambiamento climatico sulla salute andrologica, un argomento quanto mai attuale. “La crescita dell’Andrologia – spiega il direttore della SC, Emanuele Castelli – si inserisce in un percorso più ampio di innovazione tecnologica della SC Urologia, con l’acquisizione della tecnica fusion per la biopsia prostatica, l’imminente acquisto del laser al Tullio per il trattamento dell’ipertrofia prostatica e il prossimo inserimento della nuovissima tecnica Rezum per l’abbattimento delle liste d’attesa della patologia prostatica”. “L’Urologia di Aosta – continua il dott. Castelli – mantiene la sua tradizione di polo d’attrazione per pazienti di fuori regione, coprendo praticamente tutti i campi dell’Urologia: robotica, endoscopia, andrologia, uroginecologia, urologia funzionale, urologia pediatrica. La sfida sarà quella di attrarre medici e gli sforzi della Direzione Strategica in questo senso sono massimi”.