Approvato lo “scudo” per le indennità di attrattività per medici e infermieri
Le indennità di attrattività di 800 euro lordi al mese per medici e di 350 lordi per infermieri, erogate fin dal mese di maggio, sono per il momento salve. Il Consiglio regionale ha approvato oggi con i 18 voti della maggioranza (astenuta la minoranza) il disegno di legge, necessario per superare le criticità sollevate dallo Stato nell’impugnativa di fronte alla Corte Costituzionale.
La nuova indennità, prevista dall’articolato, si differenzia da quella prevista nella legge 18 del 2021, per la finalità perseguita. “Una misura temporanea, che risponde a una situazione eccezionale” e serve ad “assicurare le prestazioni sanitarie e i Lea”.
L’Assessore regionale alla Sanità Roberto Barmasse ha ricordato in particolare la grave carenza di infermieri. “Fino a pochi giorni fa per la carenza di infermieri avevamo 80 posti letto chiusi sull’unico presidio ospedaliero”.
Il disegno di legge introduce una diversa disciplina dell’integrazione, rimessa alla contrattazione integrativa aziendale, cui compete anche stabilire le modalità e le misure per il riassorbimento degli eventuali trattamenti economici più favorevoli riconosciuti nelle more della contrattazione.
“La legge va approvata così com’è, per evitare l’impugnativa. La legge riguarda circa 1000 famiglie, che se la legge dovesse essere impugnata, dovrebbero restituire le somme ricevute” ha ricordato l’Assessore, ribadendo come sull’indennità di attrattività “è stata fatta una scelta di funzionalità”.
Per la minoranza, invece, di “scelta politica” si tratta. “Questa indennità va riconosciuta a tutti quelli che lavorano in sanità. Perché in sanità si lavora e si collabora in équipe” ricorda Mauro Baccega di Forza Italia Vda. Dai banchi della Lega Vda, con il vice capogruppo Stefano Aggravi, sono arrivate critiche sul carattere temporaneo della misura. “Dare attrattività ad un settore in sofferenza non si risolve con norme temporanee, ci dovrebbe essere una visione che vada al di là del triennio, inserendola all’interno del Piano socio-sanitario attualmente all’esame della quinta Commissione, cosa che invece non c’è” . Parole ribadite dal capogruppo di Pour l’Autonomie Marco Carrel: “Oggi, ci preoccupa la differenza tra sperimentazione e misura temporanea, per una questione politica: se a mille famiglie diamo un contributo di attrattività per soli tre anni, come facciamo ad essere sicuri che poi rimarranno nel nostro sistema?”.
Bocciati gli emendamenti e un ordine del giorno presentati dalla minoranza, mentre è stato accolto un ordine del giorno presentato dalla maggioranza che impegna il Consiglio a reperire ulteriori risorse per estendere la misura anche alle dirigenza non medica, alle altre professioni sanitarie e ai dipendenti part-time. “Noi crediamo sia giusto valorizzare l’impegno di tutte queste professioni, non solo dal punto di vista economico ma anche di gratificazione. Il nostro ordine del giorno va proprio in questa direzione” ha spiegato il relatore del Dl Claudio Restano. “Esclude ancora personale” critica invece Erika Guichardaz di Pcp “vogliamo capire le reali intenzioni nei confronti della sanità, vogliamo capire come si vuole far diventare strutturale un’attrattività per ora temporanea”.
L’impegno economico nel triennio per le indennità di attrattività è di 9,3 milioni di euro.