Attivati due nuovi ambulatori specialistici di Medicina interna rivolti alle donne
La struttura complessa di Medicina Interna dell’Usl ha attivato due nuovi servizi specialistici: l’ambulatorio per le Malattie metaboliche dell’osso dedicato a pazienti in trattamento bloccante ormonale e l’ambulatorio dietistico per problemi ginecologico-ostetrico.
A spiegarlo è la stessa Azienda sanitaria. La cura delle malattie metaboliche dell’osso rientra tra le competenze endocrinologiche ed internistiche. Il nuovo ambulatorio è rivolto alle pazienti in terapia ormonale bloccante dopo l’intervento di mastectomia per carcinoma mammario (tumore al seno), che presentano il rischio di perdita della massa ossea dovuta alla terapia. Ad occuparsi della presa in carico delle pazienti nel nuovo ambulatorio sono le specialiste Monica Paderi e la Irene Pelloni: “L’attività è rivolta con finalità di evitare le fratture anche agli uomini in terapia ormonale adiuvante per tumore alla prostata”, si legge in una nota.
“La struttura di Medicina Interna ha sempre erogato queste prestazioni, che fanno parte della normale attività istituzionale – dice invece il direttore del Dipartimento delle Discipline mediche e di Medicina Interna Giulio Doveri – ma, soprattutto dopo la pandemia, la necessità di garantire alle pazienti selezionate in prima visita una presa in carico in tempi quanto più rapidi possibile ha portato all’organizzazione ed alla realizzazione di questi due servizi. Le pazienti vengono inviate all’ambulatorio delle malattie metaboliche dell’osso dalle strutture di Oncologia, Radioterapia e Medicina Interna, garantendo la valutazione in prima visita entro 90 giorni dall’avvio della terapia”.
Il nuovo ambulatorio dietistico per problemi ginecologico-ostetrico, effettuato con la collaborazione tra la struttura semplice di Dietologia e la struttura complessa di Ostetricia e Ginecologia è diretto invece dal dottor Antonio Ciccarelli: “Questo ambulatorio è rivolto alle pazienti in gravidanza a rischio, affette da diabete mellito gestazionale e/o ipertensione arteriosa; donne in sovrappeso o obese con sindrome dell’ovaio micropolicistico o con difficoltà al concepimento; donne con endometriosi”.