Anche in Valle è disponibile, da martedì 13 settembre, il vaccino bivalente anti-Covid
Da domani, martedì 13 settembre, anche in Valle d’Aosta sarà disponibile la nuova formulazione bivalente del vaccino anti-covid a mRNA prodotto da Pfizer. A comunicarlo è l’Azienda Usl, che spiega come questo vaccino sarà utilizzato esclusivamente per le dosi di richiamo – quindi la terza e la quarta dose – nei soggetti i che abbiano già completato il ciclo vaccinale primario, quindi:
- Per la somministrazione della terza dose a tutti i soggetti di età uguale o superiore ai 12 anni che sono ancora in attesa di riceverla;
- Per la somministrazione della quarta dose a coloro che sono ancora in attesa di riceverla, in base alle raccomandazioni precedenti (soggetti di età superiore ai 60 anni, soggetti di età superiore ai 12 anni immunodepressi o in condizioni di elevata fragilità dovuta a patologie concomitanti/preesistenti), includendo anche operatori sanitari, operatori e ospiti delle strutture residenziali per anziani e donne in gravidanza.
Le modalità di prenotazione ed accesso alla vaccinazione e gli orari di apertura degli hub vaccinali per il mese di settembre rimangono al momento invariati – è possibile prenotare tramite il portale di Poste Italiane oppure con l’accesso diretto fino ad esaurimento delle dosi disponibili in giornata – secondo una programmazione, dice l’Usl, che potrà essere incrementata in caso di aumento delle richieste.
Al momento, le sedute vaccinali previste sono nei seguenti hub:
- Pollein Grand Place – tutti i martedì pomeriggio dalle 14 alle 20;
- Donnas poliambulatorio – domenica 18 settembre, la mattina dalle 8 alle 14.
Dal 12 settembre prenderanno il via nelle Regioni le prenotazioni con i vaccini bivalenti
“Da lunedì si può cominciare la prenotazione e la somministrazione, a livello regionale, dei nuovi vaccini bivalenti. Siamo all’inizio della stagione autunnale e la raccomandazione, in continuità con quelle già vigenti di quarta dose, sono per i soggetti a rischio. Questo arrivo dovrebbe rafforzare la convinzione di vaccinarsi delle persone a rischio”.
A dirlo venerdì mattina, 9 settembre, nella conferenza stampa sulla prosecuzione della campagna vaccinale anti Covid-19 nella sede romana del Ministero della salute, Nicola Magrini, direttore generale di Aifa, l’Agenzia Italiana del Farmaco.
Sui nuovi vaccini è intervenuto anche Franco Locatelli, presidente del Consiglio superiore di sanità: “Il 1° settembre – ha spiegato – Ema ha approvato i vaccini bivalenti, adattati, in cui metà mRNA è riferibile al ceppo di Omicron BA.1 e l’altra metà al ceppo originale di Wuhan. Il 5 settembre anche la Commissione tecnico-scientifica di Aifa ha approvato l’uso di questi vaccini, in particolare confermando l’autorizzazione all’uso in tutti i soggetti oltre i 12 anni che abbiano ricevuto il ciclo primario, quindi le due dosi”.
“Questi vaccini – ha aggiunto – sono resi possibili dalla flessibilità delle piattaforme mRNA. Ne sono stati approvati simultaneamente due: quello prodotto da Pfizer BioNTech e quello di Moderna, e confermano una volta di più quanto siano stati determinanti i progressi tecnologici nella vaccinologia. Il vaccino bivalente ha generato una risposta di anticorpi neutralizzanti altissima contro BA.1 ma anche contro BA.4 e BA.5, varianti prevalenti nel paese per oltre il 95%”.
Non sarà, però, una “vaccinazione di massa”, come ha detto Gianni Rezza, direttore generale della Prevenzione sanitaria del Ministero della salute: “L’indicazione che diamo è rivolta alla vaccinazione per chi non ha fatto la prima dose di richiamo e la seconda e appartiene a categorie ad alto rischio di malattia grave come le persone dai sessant’anni anni in su, soggetti vulnerabili e fragili di ogni fascia di età e operatori sanitari e donne in gravidanza”.
E ancora: “Sono vaccini che vengono raccomandati o offerti, non parliamo di obblighi. Abbiamo dato raccomandazioni precise sulle categorie da proteggere: anziani, fragili, operatori sanitari, donne gravide, rsa”.
“Già a settembre – ha aggiunto Locatelli – sono previste 19 milioni di dosi di questi vaccini adattati. Questo sottolinea la programmazione fatta per venire incontro tempestivamente alle esigenze del Paese. La vaccinazione contro BA.1 dimostra l’incremento del titolo neutralizzante anche rispetto a BA.5”.