Gli operatori del Pronto soccorso contro l’odio social: “Mina la nostra dedizione”
“In un momento in cui il Servizio Sanitario pubblico è in forte difficoltà in tutto il Paese, minarne attraverso azioni mirate e dolose la credibilità ci sembra sconsiderato e irresponsabile perché distrugge il rapporto di fiducia tra gli utenti/pazienti e gli operatori che se ne prendono cura e arreca un danno gravissimo che ricade su entrambi.” Gli operatori del Pronto Soccorso dell’Ospedale Parini di Aosta prendono carta e penna e con una lettera aperta si rivolgono ai valdostani per denunciare da una parte “gli attacchi verso di noi provenienti dagli “haters” sui social media” e dall’altra evidenziare come tutto questo odio “sta minando il nostro impegno e la nostra dedizione”.
La missiva arriva dopo “una serie di aggressioni verbali sui social media (tutte documentate)”. Comportamenti che vengono definiti “inaccettabili sia da parte di chi esplicitamente denigra e insulta, sia da parte di chi, non moderando la discussione e, anzi, in qualche modo istigando all’odio, contribuisce ad alimentare disinformazione e restituisce una immagine assolutamente distorta della realtà”. Le conseguenze dell’odio che si muove sui social, con la “diffusione di notizie non veritiere” impatta “sulla percezione pubblica del lavoro di tutti noi operatori sanitari e sul nostro morale, alimenta un clima di ostilità e interferisce con il nostro impegno quotidiano e con l’intero sistema dell’assistenza sanitaria”.
Amministrativi, OSS, infermieri e medici del Pronto Soccorso dell’Ospedale Regionale Umberto Parini di Aosta ricordano come il Parini e il Pronto soccorso “si trovino oggettivamente in una situazione migliore rispetto alla realtà degli ospedali italiani e in particolare dei Pronto Soccorso del nostro Paese, che sono attualmente in una situazione di grande difficoltà”. Il lavoro è però volto al “continuo miglioramento del servizio e delle cure verso i nostri pazienti, siano essi concittadini o turisti che scelgono la nostra Regione. Lavoriamo incessantemente per garantire la massima qualità nelle cure che forniamo, e il nostro impegno è sempre rivolto prima di tutto al benessere dei pazienti”.
Fra le azioni avviate, che stanno dando i loro frutti: “la gestione dei pazienti in cosiddetto “boarding”, cioè in attesa di posto letto in reparto dedicato, potenziando il personale medico, infermieristico e OSS specificamente dedicato a tali pazienti. Va sottolineato che, a differenza di tutti gli altri PS, presso la nostra struttura abbiamo provveduto a recuperare, seppur limitatamente, dei letti (e non barelle) per i pazienti più fragili costretti a maggiore permanenza in PS, fornendo loro anche assistenza di base come l’igiene e il pasto”.
L’invito ai cittadini, ma anche ai professionisti dell’informazione, esponenti pubblici e politici, è a “segnalare eventuali situazioni critiche in maniera utile e costruttiva, evitando strumentalizzazioni inutili e dannose al processo di continuo miglioramento dei servizi, sul piano del dialogo e del confronto ai quali siamo sempre disponibili”.
“Da professionisti dell’emergenza/urgenza sappiamo che i pazienti (e i loro familiari) che ricorrono al Pronto Soccorso affrontano un momento difficile che può generare disorientamento e reazioni emotive talora importanti, alle quali cerchiamo di dare il nostro supporto e sostegno. – concludono gli operatori – Come Comunità dobbiamo lavorare insieme per migliorare costantemente la qualità delle cure. Il Servizio Sanitario pubblico è patrimonio dell’intera collettività ed è un bene che tutti dobbiamo preservare”.