In Valle d’Aosta sono state effettuate oltre 3.000 iniezioni intravitreali in un anno

01 Febbraio 2024

Aperto ad inizio 2023 dalla Struttura Complessa di Oculistica all’ospedale Beauregard di Aosta, l’ambulatorio per le iniezioni intravitreali ha effettuato oltre 3.000 iniezioni intravitreali in un anno su pazienti affetti da degenerazione maculare senile (Amd) – patologia cronica molto diffusa –, che rappresenta una delle principali cause di cecità nella popolazione di età superiore ai 55 anni. Si stima che in Italia vi siano circa 15.000 nuovi casi all’anno.

Questa terapia – si legge in una nota dell’Azienda Usl – è essenziale nella versione della forma umida della malattia che in Valle d’Aosta riguarda circa 650 pazienti. A questi, se ne aggiungono altri 1.300 affetti dalla forma secca, per la quale non sono ancora prescrivibili le iniezioni intravitreali, ma la procedura è in attesa di autorizzazione ministeriale.

Per entrambe le categorie al Poliambulatorio di Donnas è attiva la Tomografia a coerenza ottica (Oct), un esame indispensabile nella diagnosi preoperatoria e nel follow-up postoperatorio della gran parte delle patologie oculari che necessitano di un intervento chirurgico.

L’Oct è collegata a un servizio di telerefertazione. “Avere questo servizio sul territorio permette di raggiungere in modo più capillare i pazienti garantendo un miglior accesso alla diagnosi e quindi alle cure – spiega il dottor Luca Ventre, direttore di Oculistica –. Più la diagnosi è precoce più in fretta si può ricorrere al trattamento raggiungendo buoni risultati in termini di cura e di qualità di vita”.

Al Poliambulatorio di Donnas nel 2023 sono stati effettuati 310 Oct. Il tempo di attesa dalla richiesta all’esame diagnostico è di circa un mese. Dall’Oct all’inizio del ciclo di iniezioni intravitreali il tempo di attesa è di circa sette giorni. “Al momento stiamo facendo circa 75 iniezioni a settimana” sottolinea il dottor Ventre.

Il trattamento viene somministrato all’interno dell’ambulatorio chirurgico, dove l’oculista ed il personale sanitario possono operare in sterilità. I farmaci vengono iniettati all’interno dell’occhio nell’umore vitreo. Per questo, si utilizzano antiangiogenici che inibiscono la proliferazione dei nuovi vasi sanguigni della retina.

Il dottor Luca Ventre, direttore di Oculistica
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