Via libera all’indennità di attrattività per tutte le altre professioni sanitarie

20 Dicembre 2023

Nonostante l’indennità di attrattività, la fuga di medici e infermieri non è stata frenata. A sostenerlo è la minoranza in Consiglio regionale, che oggi ha deciso di non partecipare al voto (Lega Vda) o di astenersi (Forza Italia VdA, Pcp e Rassemblement Valdôtain) sulla seconda legge di attrattività, varata con i soli voti della maggioranza e di Claudio Restano del gruppo misto.  Quest’ultimo, si è aggiunto però al coro della minoranza, ribadendo l’iniquità della misura e evidenziando come “all’interno della sanità non possono esserci figli e figliastri”. Il disegno di legge, come ricordato dall’Assessore Marzi, risponde ad un ordine del giorno approvato in occasione dell’approvazione della prima legge sull’attrattività rivolta a medici e infermieri.

L’articolato estende l’indennità al personale della dirigenza sanitaria non medica, veterinaria e delle professioni sanitarie e personale delle professioni sanitarie del comparto sanità, con contratto di lavoro subordinato a tempo indeterminato, pieno o parziale con l’Usl. La misura dell’indennità sarà definita in sede di contrattazione integrativa aziendale, da avviare entro 30 giorni dalla data di entrata in vigore del disegno di legge. Il provvedimento, temporaneo, oggetto di valutazione ogni anno e per i primi tre anni, vede uno stanziamento di 2,7 milioni di euro.

La clinica di Saint-Pierre autorizzata a svolgere attività di chirurgia generale

Nell’articolato sono anche inserite alcune misure, definite urgenti, per far fronte al recupero delle liste d’attesa. In particolare si consente l’autorizzazione e l’accreditamento temporanei di strutture sanitarie ospedaliere mono-specialistiche che non raggiungano la soglia minima di posti letto stabiliti dal ministero, previsti per l’esercizio di attività polispecialistica di chirurgia generale. La norma riguarda la clinica di Saint-Pierre, che ad oggi è accreditata per attività di chirurgia ortopedica, oltre che di ricovero ordinario e day surgery e all’assistenza riabilitativa, neurologica e ortopedica. L’attività rientrerà nei limiti degli stanziamenti già previsti in bilancio per il finanziamento dei Lea.

“Tale possibilità  – si legge nella relazione  – renderebbe possibile, sulla base dei propri fabbisogni, per l’Azienda Usl, porre in essere delle convenzioni con l’unico soggetto privato accreditato presente in ambito regionale, vista la difficoltà di spostamento dei pazienti in altre Regioni e l’obiettivo di contenimento della mobilità passiva”.

Sempre sul fronte della sanità privata, il disegno di legge autorizza l’Usl per l’anno 2023, “oltre alle tariffe stabilite con le deliberazioni di Giunta regionale che disciplinano i singoli servizi” a erogare un ristoro (fino a 500mila euro per il 2023) ai soggetti erogatori dei servizi socio-sanitari privati accreditati con i quali intrattiene accordi
contrattuali, per far fronte ai maggiori oneri determinati dall’incremento generale dei costi di funzionamento. Il ristoro è stato previsto nella misura del 6,7 per cento della tariffa ed è stato determinato quale percentuale media annua per il 2022 dell’indice dei prezzi al consumo per le famiglie di operai e impiegati di fonte Istat.

 

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