La Fp Cgil lancia l’allarme: “Il punto nascite regionale è a rischio”
“Le note carenze di organico, dovute alla mancanza di figure professionali sanitarie, rischiano di mettere in ginocchio la Sanità italiana: un’affermazione ribadita innumerevoli volte. Queste carenze, in particolare nel reparto di Pediatria, Neonatologia e Pronto Soccorso Pediatrico di Aosta, rischiano di mandare in crisi il servizio, con la probabile chiusura in tempi brevissimi, dell’unico punto nascite presente nella regione”.
A lanciare l’allarme è la Fp Cgil, in una nota firmata dalla sua funzionaria Eleine Krieger Garcia. “Nonostante gli sforzi indubbi dell’Ausl per mettere in atto tutte le strategie possibili per reclutare e assumere pediatri, anche ricorrendo ai cosiddetti medici ‘gettonisti’ per garantire il Servizio Pediatrico Ospedaliero, la mancanza di tali professionisti è talmente grave che la garanzia delle prestazioni ospedaliere per i nostri bambini e bambine è seriamente a rischio”.
Infatti, prosegue il sindacato, “l’équipe di Pediatria ospedaliera è attualmente composta da soli 4 pediatri (incluso il primario), che si alternano per coprire l’intero servizio h24: si tratta della garanzia dell’assistenza pediatrica ospedaliera regionale”.
Stando ai dati Istat, dice ancora la Cgil, “i bambini e i ragazzi in Valle d’Aosta di età compresa tra 0 e 14 anni sono circa 15.000, rappresentando il bacino d’utenza che potrebbe rimanere senza copertura medico-assistenziale. Il tasso di natalità del 6,4% corrisponde a 781 neonati all’anno, circa 2 nascite al giorno, che rischierebbero di rimanere senza assistenza. Questo dato non considera l’attività di ricovero e le prestazioni mediche ambulatoriali, essenziali per la popolazione infantile. Inoltre, il rapporto tra medici pediatri di base e bambini è già in forte sofferenza”.
“In una situazione così grave, è evidente che i professionisti rimasti non riusciranno più a sostenere ritmi di lavoro estenuanti, con le implicite ricadute sulla sopravvivenza stessa del servizio – chiude la nota –. Lo stesso vale per il personale infermieristico e gli operatori socio-sanitari. È necessario vagliare tutte le soluzioni possibili, compresa la ricerca di professionisti esteri come già adottato da altre regioni. Di fronte a questa drammatica situazione, è fondamentale che la politica intervenga immediatamente per risolvere le problematiche, avviando fin da subito interventi, anche di emergenza”.