La Regione valuta l’ampliamento del programma di screening oncologico
Sono a oggi al vaglio dell’amministrazione regionale, in collaborazione con l’Azienda USL della Valle d’Aosta, il potenziamento e l’ampliamento del programma di screening oncologico per i cittadini. Questo, sotto iniziativa del Comitato tecnico-scientifico istituito alla fine del novembre scorso, al fine di intercettare patologie tumorali particolarmente frequenti e aggressive quali il tumore della prostata o il tumore del polmone.
Lo ha reso noto durante la seduta del Consiglio Valle di ieri, mercoledì 20 dicembre, l’assessore Sanità, salute e politiche sociali Carlo Marzi, rispondendo a un’iniziativa presentata da Mauro Baccega di Forza Italia.
“Insieme all’Usl puntiamo ad accrescere il coordinamento delle azioni e i monitoraggi delle attività svolte per disporre di prese in carico e cure sempre più efficaci e compatibili alle diverse situazioni di difficoltà che le persone si trovano ad affrontare – ha spiegato il Consigliere -. Proprio per rispondere al meglio alla complessità dell’impegno cui far fronte, con il nuovo atto aziendale è stato istituito un Dipartimento funzionale oncologico e assieme all’Area prevenzione sono state poste in atto tutte le iniziative possibili per raggiungere gli obiettivi dei piani di screening”.
Lo screening del tumore al colon-retto
Partito nel 2006, lo screening del tumore al colon-retto è rivolto ai residenti di età compresa tra 50 e 74 anni ed è funzionale alla diagnosi precoce di eventuali forme di cancro maligne. Esso prevede l’invio a cadenza biennale di una lettera che sollecita a recarsi presso le sedi indicate e ritirare un apposito kit contenente una provetta per la raccolta di un campione di feci. Una volta effettuato il prelievo, questo deve essere consegnato nel luogo di ritiro o nelle farmacie convenzionate affinché esso venga analizzato dagli esperti.
In caso di positività al test, il paziente viene contattato telefonicamente dall’Ambulatorio screening dell’Ospedale Umberto Parini di Aosta per essere sottoposto gratuitamente a una colonscopia presso la struttura di Endoscopia digestiva. Tali misure sono funzionali ad agire per tempo a contrasto di quella che a oggi rappresenta la terza forma di cancro più comune negli uomini e la seconda invece nelle donne nonché la quarta causa più comune di morte per tumore nel mondo.
I ritardi
Alcuni cittadini hanno però segnalato ritardi nell’effettuazione dei test, tuttavia smentiti dall’Usl che hanno ribadito che dal 2022 l’attività endoscopica è stata incrementata di circa 400 colonscopie.
“Durante la pandemia lo screening è stato sospeso in accordo tra la Regione e il Dipartimento di prevenzione poiché i volontari (ndr, della Lega per la lotta contro i tumori) che solidamente si occupavano della distribuzione delle provette non potevano recarsi nelle farmacie – spiega la coordinatrice infermieristica Sara Dematteis -. Gia alla fine del 2021 siamo riusciti a recuperare gli esami in arretrato e anche durante il lockdown sono comunque stati svolti quelli rivolti a pazienti oncologici appena operati o precedentemente risultati positivi”.
Il programma ha negli anni passati permesso alla regione di superare tra le poche in Italia l’obiettivo del 50% di adesione tra la popolazione: ogni anno vengono recapitati circa 10 mila inviti alla campagna, cui prende parte una percentuale compresa tra il 60% e il 68%.
“A oggi siamo in grado di rispettare le tempistiche stabilite a livello nazionale tanto che, non appena viene notificata la positività a un malato, trascorrono circa due o tre mesi prima che egli venga sottoposto a colonscopia – precisa ancora Dematteis -. Ovviamente il discorso è diverso per coloro che prenotano analisi giudicate non urgenti e non di screening poiché le agende piene rischiano di provocare un inevitabile allungamento”.
Gli altri screening
Nel 2022 sono stati svolti in Valle d’Aosta 2.470 test di primo livello per il tumore alla mammella, 200 test di secondo livello per il tumore al colon-retto e 183 test di secondo livello per il tumore alla cervice uterina. Nel 2023 sono stati inoltrati 6.780 inviti ed effettuati 5.869 esami per mammografia, inoltrati 5.110 inviti ed effettuati 4.403 esami citologici e inoltrti 15.499 inviti ed effettuati 11.935 esami al colon-retto.
“Le lettere a totale copertura dei programmi di screening sono state 27.389 e le prestazioni erogate 22.207, pari al 81% di queste ultime – ha chiarificato ancora Marzi in Consiglio Valle -. A tale proposito è bene precisare che lo screening non si ripete ogni anno sulle stesse persone ma segue un calendario che a rotazione coinvolge gli assistiti con la giusta periodicità e che pertanto la mancanza di invii non significa che vi sia assenza di programmazione”.
Come spiegato in aula, il rafforzamento delle attività di prevenzione ha previsto nell’ultimo anno non soltanto la promozione di campagne informative bensì anche la formazione periodica degli operatori sanitari. Al fine di garantire la modernizzazione dei protocolli e di avvicinarsi alle esigenze della popolazione, l’Azienda USL si è avvalsa di strumenti moderni quali per esempio i social media o il digitale nella convocazione di esami o nella trasmissione di referti o documenti clinici.