La Valle d’Aosta è “maglia nera” per le cure essenziali nel 2022
Solo nove regioni su 21 hanno garantito appieno le cure essenziali in Italia nel 2022. Ultima, per performance, la Valle d’Aosta che vede l’insufficienza in tutte e tre le macro aree di riferimento: l’area della prevenzione, quella distrettuale e quella ospedaliera.
I dati, ancora provvisori, arrivano direttamente dal Ministero della Salute, presentati dal direttore della programmazione Americo Cicchetti in audizione al Senato.
Nel dettaglio, dalla tabella ministeriale emerge che 12 regioni presentano dei valori sotto la soglia della sufficienza in almeno una delle tre aree prese in esame. Nel 2021 erano sette, otto contando la Provincia autonoma di Bolzano.
A svettare è il Veneto, con il punteggio di 89,93 nell’area prevenzione, 96,40 in quella distrettuale e 88,15 in quella ospedaliera. Seguono l’Emilia-Romagna (con 77,95; 95,57 e 93,66) e la Toscana (77,96; 96,42 e 92,29). Buoni i risultati per la Lombardia (con i punteggi di 85,79; 94,66 e 89,07) e la Provincia autonoma di Trento (94,27; 76,45 e 95,19).
I punteggi assegnati dal Ministero alla Valle d’Aosta, invece, indicano un punteggio di 48,95 per l’area prevenzione, 47,25 per quella distrettuale e di 54,73 per quella ospedaliera. A seguire la nostra regione è la Calabria che però, rispetto al 2021 presenta due aree considerate insufficienti su tre (con 36,59 in area prevenzione, 36,52 in quella distrettuale e 62,65 in quella ospedaliera, unica area migliorata rispetto all’anno precedente).
Tra le regioni con due aree “in rosso” anche Piemonte (nelle aree distrettuale e ospedaliera), la Campania (prevenzione e distrettuale), Basilicata (distrettuale e ospedaliera), Sicilia (prevenzione e distrettuale) e Sardegna (prevenzione e distrettuale).
Le regioni che, nel 2022, presentano un punteggio sotto soglia in una solo macro-area sono invece la Provincia autonoma di Bolzano (in quella della prevenzione), Liguria (prevenzione), Lazio (prevenzione), Abruzzo (prevenzione) e Molise (prevenzione).
Per la nostra regione è il secondo anno con tutti gli indicatori in negativo. Nel 2020 l’area di prevenzione aveva ottenuto un punteggio positivo (74,06), mentre nel 2019 l’unica area con valori negativi era stata quella distrettuale, così come nel 2018 e nel 2017.