Ospedale, il Parini e il Beauregard nuovamente aperti ai visitatori

01 Luglio 2021

Con il passaggio della Valle d’Aosta in zona bianca, è nuovamente consentito l’accesso, a determinate condizioni, dei visitatori nelle sedi ospedaliere U. Parini e Beauregard.

Nelle aree comuni, nelle sale di attesa e negli ambulatori la permanenza degli accompagnatori dei pazienti e degli utenti è concessa solo per il tempo strettamente necessario per accedere alle zone di degenza, di diagnostica o per visite programmate.
Di norma, la presenza degli accompagnatori nelle sale di attesa degli ambulatori e delle sale diagnostiche specialistiche non è prevista, salvo i casi di pazienti/utenti minorenni, disabili non autosufficienti, donne in stato di gravidanza.

Presso gli ambulatori, i punti prelievo, le sale di diagnostica e, in generale, presso i settori ai quali accedono gli utenti esterni, è necessaria la prenotazione delle attività specialistiche (prestazioni diagnostiche, prelievi, visite specialistiche ecc.) e viene attuata un’idonea articolazione oraria delle prestazioni. Inoltre è richiesto il rispetto del distanziamento interpersonale.

Nei reparti di degenza (non-Covid) viene contingentato il numero dei visitatori e degli accompagnatori e vengono ridotte le fasce orarie di visita. In particolare è consentito l’accesso di 1 o 2 visitatori o accompagnatori, di età non inferiore ai 12 anni, muniti di autocertificazione di vaccinazione (Green pass), di certificato di avvenuta guarigione dal Covid-19 o esito di tampone negativo non anteriore a tre giorni.
In linea generale, gli orari di visita saranno nella fascia orario 13 – 19, per una durata massima di due ore.
Ogni paziente ricoverato disporrà di una propria fascia oraria, stabilita dal reparto di degenza, durante la quale sono consentiti gli accessi. Gli accompagnatori dei pazienti con disabilità grave sono autorizzati a prestare assistenza nel reparto di degenza, nel rispetto delle indicazioni del Direttore del reparto.

Per quanto riguarda i reparti di degenza Covid-19 – Malattie infettive, palazzina corpo D, Terapia intensiva Covid-19 – il mantenimento delle comunicazioni tra paziente e familiari e la possibilità di ricevere informazioni puntuali e periodiche sullo stato di salute del proprio familiare sono garantiti da una figura professionale appositamente individuata dal Direttore del reparto.
In generale, le visite in presenza dei familiari non sono consentite, fatti salvi casi eccezionali valutati dal Direttore del reparto. In queste situazioni, l’ingresso sarà consentito per il tempo strettamente necessario ad un solo familiare, munito di certificato di vaccinazione o di avvenuta guarigione, e dotato degli appositi DPI.

In Pediatria-Neonatologia è consentita la presenza continuativa di un solo genitore o altra persona di riferimento per ciascun paziente pediatrico ricoverato (valgono le indicazioni già riferite per i reparti non-Covid e, in caso di pazienti pediatrici positivi, quelle per i reparti Covid).

In Ostetricia e Ginecologia ogni paziente ha facoltà di scegliere una persona di riferimento che la accompagni dall’inizio del travaglio fino alla fine del parto. Questa persona non potrà darsi il cambio con altre (per la fase di degenza valgono le stesse indicazioni precedenti).

In Pronto Soccorso e negli spazi di PS gli accompagnatori dei pazienti non-Covid possono accedere e permanere, se muniti di certificazione verde. Rimane l’obbligo di distanziamento interpersonale.

Infine, per quanto riguarda le camere mortuarie, le visite dei familiari e dei conoscenti ai defunti non-Covid non sono consentite ad accesso diretto ma esclusivamente su prenotazione (al numero 0165.6685457).
Il numero di visitatori per ciascun defunto non può superare le 4 persone, al fine di garantire il necessario distanziamento interpersonale.

“La graduale riapertura alle visite e agli accessi nelle strutture ospedaliere – dice il Direttore sanitario Usl, Guido Giardini – rappresenta un ulteriore passaggio, molto importante, verso il progressivo ritorno alla normalità ed è un elemento base nel quadro del ripristino di tutte le funzionalità ospedaliere. Inoltre, è fondamentale recuperare anche l’aspetto di “umanizzazione” delle strutture e dei servizi, condizione fondamentale per l’assistenza ai nostri pazienti”.

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