Sulla valutazione dei Lea la Regione si affida ora alla Fondazione Gimbe
“È problema storico della Valle d’Aosta: uno è di dimensione, perché gli indicatori sono pensati per regioni con milioni di abitanti. Per noi pochissimi casi cambiano totalmente i rapporti. Poi, abbiamo una divisione di compiti tra la sanità ed i servizi socio-assistenziali in capo alle Unité e che non entrano nei flussi ministeriali”. Le parole del direttore generale dell’Azienda Usl Massimo Uberti ricalcano che le critiche che da sempre la Valle d’Aosta muove verso i report Agenas sui Lea, Livelli Essenziali di Assistenza. Monitoraggi in cui la nostra regione non ne esce sempre bene. Nell’ultimo, riferito al 2022, la Valle d’Aosta ottiene punteggi inferiori alla sufficienza in tutte tre le aree dei livelli essenziali di assistenza (prevenzione, assistenza territoriale e assistenza ospedaliera).
Per questo, come previsto nel piano regionale per la salute e il benessere sociale 2022/2025, la Regione ha deciso di affidarsi ad un ente terzo per un’analisi e valutazione delle performance nell’adempimento ai Livelli Essenziali di Assistenza (LEA).
La scelta è ricaduta sulla Fondazione Gimbe, a cui nell’affidare il servizio da 15mila euro, la Regione ha chiesto una valutazione delle performance degli indicatori Core e benchmark con le altre regioni e province autonome sia sui tre macro livelli assistenziali, sia su singoli indicatori; l’identificazione, tra gli indicatori del Nuovo Sistema di Garanzia con performance non ottimali, di quelli che richiedono un piano di miglioramento; l’identificazione degli indicatori per i quali la numerosità della popolazione regionale e il fenomeno attribuibile ai piccoli numeri rendono il valore dell’indicatore stesso poco applicabile alla regione Valle d’Aosta.