Aumento degli stipendi nella scuola, i sindacati: “La Sovrintendenza è di nuovo in ritardo”
Sull’aumento degli stipendi dei docenti e del personale Ata la Sovrintendenza agli Studi è “di nuovo in ritardo”. A dirlo, in una nota, Flc-Cgil, Cisl-Scuola, Savt-École e Snals-Confsal.
Le Organizzazioni sindacali spiegano che “la Dirigente del Personale scolastico ha dato risposta a una richiesta di informazioni relativa alla liquidazione anticipata dell’incremento dell’indennità di vacanza contrattuale per il triennio 2022/2024, prevista dall’art. 3 del Decreto-Legge 145/2023”.
Risposta nella quale la Dirigente “precisa che l’erogazione di tale anticipo richiede diverse incombenze, di tipo contabile e informatico, che non sono poste a carico della sola struttura scrivente” e che “provvederà, pertanto, alla sua erogazione, compatibilmente con i tempi di chiusura e riapertura dell’esercizio finanziario, nel primo cedolino utile del 2024”.
Questione indigesta per i sindacati che spiegano come “l’Amministrazione non è stata in grado di predisporre le operazioni necessarie per l’erogazione prevista dal DL, i cui importi erano noti dalla metà dello scorso mese di ottobre, e non è neppure in condizione di indicare quando i lavoratori riceveranno gli emolumenti previsti”.
Ritardo che “si aggiunge agli altri ritardi di cui la Sovrintendenza agli Studi si è resa protagonista negli ultimi mesi” – dicono i sindacati – elencando anche “Il rinvio di due mesi della liquidazione dei compensi per lavoro straordinario finanziati col fondo per il Miglioramento dell’Offerta Formativa, che il contratto prevede siano erogati entro il 31 agosto, mentre sono stati pagati solo con la busta paga di ottobre, perché la liquidità necessaria non era presente nelle casse regionali, come dimostra la delibera di giunta del 25 settembre scorso, malgrado si tratti di una parte della massa salariale, stabilita in base a coefficienti presenti nel contratto collettivo nazionale di lavoro”.
A questo si aggiunge, continuano, “il rinvio dell’adeguamento delle buste paga all’anzianità di servizio che, in base ai casi segnalati alle Segreterie sindacali, raggiungono i tre mesi dalla data di maturazione dell’anzianità stabilita contrattualmente e perfettamente nota alla Sovrintendenza” così come “il ritardo nella nomina dei supplenti annuali che ha privato questi docenti di una percentuale della retribuzione del mese di settembre variabile dal 23 al 30 per cento”.
“I ritardi non appaiono motivati esclusivamente da problemi finanziari – si legge ancora nella nota sindacale –, in quanto analoghi ritardi si registrano nella determinazione del numero di posti previsti per i prossimi concorsi e percorsi abilitanti, i cui bandi stanno per essere pubblicati in Gazzetta Ufficiale e, più in generale, nelle risposte alle legittime richieste di informativa da parte dei Sindacati”.
Al di là della “profonda preoccupazione per la situazione in cui versa attualmente la Sovrintendenza agli Studi, in quanto i ritardi nella liquidazione dei compensi contrattualmente previsti e l’evidente difficoltà nella determinazione del fabbisogno di personale potrebbero causare ulteriori contenziosi, oltre a quelli che hanno già visto soccombere l’Amministrazione” le parti sociali vogliono mettere un “paletto” ed esigono “l’immediata risoluzione dei problemi più volte denunciati nelle sedi istituzionali, i quali, col loro protrarsi, potrebbero costituire motivo di facile critica nei confronti della gestione dell’Autonomia statutaria, di cui gode, ancora, la Regione Valle d’Aosta”.