Bocciato con sette materie insufficienti, studente “promosso” dal Tar
Sempre più genitori dicono “No” alla bocciatura a scuola dei propri figli. E così anche in Valle d’Aosta fioccano i ricorsi davanti al Tar. Quest’anno sono già due i giudizi promossi, che verranno definiti nei prossimi giorni.
Nel frattempo è di ieri la sentenza con cui i giudici danno ragione ai genitori di un ragazzino di una scuola media valdostana bocciato al termine della prima classe.
L’alunno, nonostante non avesse nell’anno scolastico 2021/2022 conseguito “livelli minimi di apprendimento” in sette materie, era stato ammesso dai giudici alla classe seconda, dopo l’istanza cautelare.
I giudici nella sentenza ricordano come già nel 2017 una circolare del Ministero dell’istruzione ha affermato che “l’ammissione alle classi seconda e terza di scuola secondaria di primo grado è disposta, in via generale, anche nel caso di parziale o mancata acquisizione dei livelli di apprendimento in una o più discipline. Pertanto l’alunno viene ammesso alla classe successiva anche se in sede di scrutinio finale viene attribuita una valutazione con voto inferiore a 6/10 in una o più discipline da riportare sul documento di valutazione”.
La successiva giurisprudenza amministrativa ha evidenziato come per la non ammissione alla classe successiva o all’esame conclusivo del primo ciclo sia necessaria un’adeguata motivazione implicante “l’esame predittivo e ragionato delle possibilità di recupero in più ampio periodo scolastico” e la valutazione “del livello di apprendimento raggiunto anche nei periodi immediatamente precedenti a quello nel quale si sono registrate le carenze eventualmente da recuperare”. In sostanza un anno scolastico è troppo breve per poter affermare che le carenze o lacune dello studente non possano essere successivamente recuperate.
La decisione del consiglio di classe di bocciare il ragazzo, sia per le sette materie insufficienti (6 con 5/10 e una con 4/10) che per le “notevoli difficoltà e lacune nelle abilità di base” non era stata secondo i giudici accompagnata da una adeguata motivazione. “Peraltro, anche lo stesso assetto dei risultati conseguiti ed indicati nel verbale del Consiglio di classe restituisce una griglia di voti in un solo caso inferiore al “cinque” suggerendo – in linea con le esigenze di una corretta istruttoria – all’intimata amministrazione una verifica più ampia, sul versante temporale, che facesse riferimento unitario e complessivo a periodi più estesi rispetto al singolo anno scolastico anche in ragione della mancata attuazione delle misure di recupero necessarie alla luce della specifica situazione dell’alunno”.
Da qui l’accoglimento del ricorso e l’annullamento della bocciatura dello studente, con la conseguente conferma dell’ammissione alla classe successiva.
Sono invece relativi a due studenti delle superiori gli altri due ricorsi pendenti, che verranno discussi nell’udienza del 5 settembre. In un caso i genitori si oppongono alla mancata ammissione del figlio all’esame di maturità e nell’altro alla non ammissione alla classe successiva di una scuola secondaria di secondo grado.